Una grande quantità di pesce era intrappolata nelle secche. Agenti e volontari muniti di retini li hanno spostati in acque a monte più ricche di ossigeno.
di Iacopo Ricci
25 agosto 2023
MONTELUPO FIORENTINO (Fi) – Salvare i pesci della Pesa rimasti intrappolati nelle secche, destinati a morte certa. È stato questo lo scopo di un intervento che il 24 agosto ha visto impegnati la Polizia Provinciale e i volontari, coordinati dal settore faunistico della Regione Toscana.
Non è il primo salvataggio di pesci sulla Pesa quest’anno. A partire da luglio i volontari ne hanno già fatti 17, potendo contare però solo sulle proprie forze. Con il peggiorare della siccità i mezzi a loro disposizione (per lo più secchi e retini) non erano più adeguati a spostare l’enorme quantità di pesce bloccata in pozze isolate che, a partire dagli esemplari più grandi, stava iniziando a dare segni di carenza di ossigeno e a morire. Lo scorso fine settimana hanno dovuto vedersela anche con una grossa moria imprevista. Con i pochi volontari disponibili in pieno agosto hanno fatto il possibile spostando, con attrezzature inadatte, diversi quintali di avannotti, cavedani, barbi tiberini, ghiozzi di ruscello e cobiti. Un’impresa faticosissima e comunque molti pesci non si sono potuti salvare.
Ieri finalmente il tanto atteso intervento della Polizia Provinciale in alcune pozze più grosse, sulla via dell’argine e nei pressi di Turbone. Anche stavolta con il supporto dei volontari, in particolar modo di Vivascienza e degli Amici della Pesca di Empoli. Due serbatoi da 300 litri colmi di cavedani, barbi tiberini, ghiozzi etruschi, cobiti sono stati trasportati a monte in acque più ricche di ossigeno.
Tra i volontari anche Lorenzo Nesi, assessore all’Ambiente di Montelupo e coordinatore dei Comuni firmatari del Contratto di Fiume della Pesa nonché attivo partecipante, quando può, a questi salvataggi. Dopo l’intervento di ieri Nesi deve fare un’importante raccomandazione: “Abbiamo trovato anche 3 persici trota immessi da qualche sciagurato. È dannoso portare animali da un luogo all’altro, nel caso dei pesci facendogli cambiare bacino idrografico o specchio d’acqua. Non fatelo mai: le specie aliene fanno danni incredibili alla fauna selvatica autoctona”.
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