Un progetto transfrontaliero che coinvolge Sardegna, Toscana, Corsica e Provenza. Garfagnana, Lunigiana e Monte Amiata i tre territori pilota scelti in Toscana. A maggio i living lab ad Arcidosso e Pontremoli.
Le aree interne mediterranee rappresentano un patrimonio culturale, ambientale e del “saper fare” e sono custodi di identità territoriali e regionali. La capacità di interagire tra settori come il turismo, la protezione del paesaggio e l’innovazione tecnologica ambientale può contribuire allo sviluppo di nuovi modelli di turismo ecosostenibile dell’entroterra, capace di attuare percorsi di recupero dei territori e di rivitalizzare i piccoli borghi.
ViviMed, servizi innovativi per lo sviluppo della filiera del turismo nell’entroterra dell’area mediterranea, coinvolge Regione Sardegna, in qualità di capofila, Toscana, Corsica e Provenza Costa Azzurra. L’innovazione sta nella metodologia partecipativa e trasversale: i living lab territoriali per generare sinergia fra tutti gli attori territoriali, seminari, workshop, sessioni B2B, scouting e coaching alle imprese. Il progetto, della durata di 24 mesi (da febbraio 2017 a febbraio 2019), ha un budget complessivo di 1.380.000 euro ed è cofinanziato dal programma di cooperazione transfontaliera INTERREG Marittimo Francia-Italia del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.
In Toscana un monitoraggio socio economico, integrato con un’analisi delle competenze, ha individuato in Garfagnana, Lunigiana e Monte Amiata i tre territori pilota per lo sviluppo di una ricettività turistica eco-compatibile anche attraverso l’uso della bioedilizia e dell’efficienza energetica. Dopo i living lab delle settimane scorse ad Arcidosso, Castelnuovo Garfagnana e Pontremoli, ci saranno ancora quelli di Arcidosso il 4 maggio e Pontremoli l’11 maggio.
Fonte: interreg-maritime.eu/it/web/pc-marittimo
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