Nel mirino il progetto di riqualificazione di via Firenze che prevede l’abbattimento di numerosi tigli: “Intervento contrario a ogni criterio di tutela ambientale”.
3 agosto 2024
PRATO – Un intervento sbagliato che non potrà che peggiorare la qualità dell’aria. In questo documento l’Osservatorio Ambientale Pratese espone le sue critiche al progetto di riqualificazione di via Firenze approvato dall’amministrazione comunale. Dove si prevede tra l’altro l’abbattimento di numerosi tigli e la loro sostituzione con alberi di farnia piramidale, meno alti e con una superficie fogliare molto più ridotta.
Associazioni e comitati che compongono l’Osservatorio Ambientale Pratese: Fridays For Future di Prato, Forum Toscano dei movimenti per l’Acqua, Atto Primo, Extinction Rebellion Prato, Alter Piana, Comitato InMezzoAllAutostrada, Comitato difendiamo la nostra Salute/Prato sud, Pro Bisenzio e Comitato ambientale Casale.
Con la delibera della Giunta comunale n. 378 del 7 novembre 2023 l’Amministrazione comunale approva il “Progetto di Riqualificazione di via Firenze” suddiviso in due lotti, Lotto 1 compreso tra Ponte alla Vittoria e Ponte Petrino in prossimità dello stadio e Lotto 2 tratto cementizia.
Qual è il significato di riqualificare? “Qualificare nuovamente; in particolare, rendere migliore dal punto di vista della qualità”.
Quello che ci chiediamo è se il previsto abbattimento di numerose piante di tiglio presenti (dalla zona stadio-Ponte Pietrino alla zona della Macine-La Querce-Cementizia) e la loro sostituzione con alberi di farnia piramidale, di minore altezza e con una chioma ridotta possa considerarsi un “rendere migliore dal punto di vista della qualità”.
Sicuramente questa sostituzione comporterà una drastica riduzione della superficie fogliare, con una proporzionale riduzione dell’ombreggiatura prodotta dalle piante e soprattutto dalla loro capacità di rigenerazione dell’aria. I tigli rappresentano infatti una delle principali tipologie di alberi che maggiormente contribuiscono, in ambiente urbano (e non solo), all’eliminazione dello smog in quanto rientrano nella tipologia dei cosiddetti alberi mangia-smog: piante in grado non solo di mitigare la temperatura dell’ambiente durante i mesi più caldi ma anche di catturare le sostanze inquinanti dall’aria. Sono capaci, infatti, di ripulire l’aria delle nostre città, intrisa di polveri sottili e di anidride carbonica riuscendo a catturare con le loro foglie quasi 4000 chili di CO2 in 20 anni.
La farnia, al contrario, non rientra tra le specie arboree considerate mangia-smog (vedi Smog, ecco le super piante mangia polveri – la Repubblica)
Si profila insomma un intervento simile a quello già effettuato sul viale Montegrappa (vedi foto), che oltre ad aver significativamente peggiorato la qualità ambientale non ha neppure risolto i problemi di viabilità della zona, nella quale si continua a parcheggiare in doppia fila, è difficoltoso entrare nelle aree di parcheggio e non esiste una pista ciclabile.
Nella Relazione tecnica che accompagna i progetti relativi a via Firenze è scritto: «L’intervento, oltre ad avere l’obiettivo di migliorare le connessioni di viabilità dolce, nasce dalla volontà di generare effetti positivi sulle componenti ambientali e sulla salute dei cittadini. Grazie all’aumento della vegetazione, attraverso la messa a dimora di nuovi alberi e la predisposizione di condizioni di piantagione più idonee alla crescita di quelli esistenti, si prevede un miglioramento del microclima, delle qualità visuali, e un generale impatto positivo sulla salute dei cittadini». Tutto questo viene affermato senza citare un solo dato o parametro a dimostrazione di quanto sostenuto.
Per esempio, quando si parla di «aumento della vegetazione» ci si riferisce forse al semplice numero delle piante senza tenere conto delle loro dimensioni e superficie? Oppure quando «si prevede un miglioramento del microclima, delle qualità visuali e un generale impatto positivo sulla salute dei cittadini» su che cosa si basano queste affermazioni, su quali studi o dati è fondata questa previsione? La genericità, le lacune e le omissioni di quella che dovrebbe essere una Relazione tecnica sono tali da rendere perfino dubitabile la legittimità degli atti che dovrebbe sostenere!
In definitiva, in un momento di emergenza climatica e ambientale come quella in atto, si sta per attuare un intervento che contraddice ogni criterio di tutela ambientale e di azioni per la mitigazione climatica.
Per questo deve essere sospesa la sua realizzazione e istituito un vero processo partecipativo con la cittadinanza, istanze e movimenti ambientalisti che abbia come tema il “verde urbano”.
Vogliamo ricordare che il comune di Prato con mozione n. 112 del 26/09/2019 ha sottoscritto la “Dichiarazione di Emergenza Climatica ed Ambientale“. Questa dichiarazione contrasta con questo progetto che prevede la sostituzione di tigli, alberi ad alto fusto e grande chioma con alberi di minore altezza e chioma ridotta e contrasta soprattutto con la volontà di combattere l’incremento di anidride carbonica che è l’obiettivo della Dichiarazione.
Osservatorio Ambientale Pratese
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