Inquinamento

Veleni delle concerie sotto la 429: “Si controllino appalti pubblici degli ultimi 15 anni”

lavori-stradali-429
Lavori sulla strada regionale 429 (foto Regione Toscana)

Mozione di Irene Galletti (M5S) chiede verifiche urgenti sui luoghi dove hanno operato le aziende indagate: “Impossibile escludere sversamenti”.

 

di Gabriella Congedo

Attuare con la massima urgenza “una ricognizione e mappatura delle aree e delle opere nelle quali sono state coinvolte in appalti pubblici, all’interno della Regione Toscana, le aziende attualmente indagate e le aziende a loro connesse sotto qualunque forma (subappalto, etc) negli ultimi 15 anni”. Lo chiede una mozione presentata dalla consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Irene Galletti.

Il riferimento è alla maxi inchiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Firenze che ha scoperchiato un presunto sistema criminale per la gestione illecita dei rifiuti del distretto conciario tra le provincie di Pisa e di Firenze. Un sodalizio che, secondo l’accusa, ha legato per anni dirigenti dell’Associazione Conciatori di Santa Croce sull’Arno, cosche calabresi e alcuni consorzi della filiera. Le ceneri di risulta dei rifiuti conciari classificate “Keu” sarebbero state miscelate con altri materiali e riutilizzate in edilizia. Ottomila tonnellate di questi rifiuti contaminati sarebbero finite sotto l’asfalto del lotto 5 della Strada Regionale 429 tra Empoli e Castelfiorentino. Il  tutto camuffato sotto le apparenze di un perfetto meccanismo di “economia circolare” .

Se le cose stanno così – e sarà compito della magistratura appurarlo- non si può escludere che in Toscana l’andazzo di sotterrare i veleni delle concerie approfittando degli appalti pubblici vada avanti da parecchi anni. Non sembra perciò campata in aria la richiesta della consigliera Galletti di svolgere una ricognizione nelle zone dove negli ultimi 15 anni hanno operato le aziende indagate e le altre che dovessero saltar fuori dalle indagini. Perché, spiega Galletti, è impossibile escludere l’impiego di inquinanti anche nelle altre aree dove queste aziende hanno potuto operare attraverso appalti, subappalti o contratti di tipo privatistico.

La ricognizione dovrà essere condotta, si legge nella mozione, “attraverso l’impiego e il potenziamento delle strutture di ARPAT e delle strutture del Sistema Sanitario Regionale dedicate, un immediato programma di analisi e verifica delle matrici ambientali e dello stato di salute della popolazione, operando comunque un monitoraggio di medio lungo termine sia su tali matrici che su eventuali patologie”.
Nel caso di riscontri positivi si dovrà “provvedere per l’immediata bonifica o messa in sicurezza delle aree e delle persone, utilizzando gli strumenti più idonei a tal scopo”.

Nel frattempo la Procura ha incaricato i tecnici di Arpat di effettuare carotaggi e altre verifiche nel sottofondo stradale del V lotto della 429 per accertare l’eventuale presenza di sostanze inquinanti nel terreno.

Tags