Il Laboratorio interdipartimentale di Chimica e Biologia di Peptidi, coordinato da Anna Maria Papini, studierà le molecole inquinanti nei fluidi biologici di bambini e donne in gravidanza.
FIRENZE – Studiare il potenziale impatto degli interferenti endocrini sulla salute dei bambini, durante lo sviluppo neonatale e l’allattamento, e delle donne durante la gravidanza e proporre azioni di sensibilizzazione e prevenzione.
E’ l’obiettivo del progetto MILCH (Mother and Infant dyads: Lowering the impact of endocrine disrupting Chemicals in milk for a Healthy Life), finanziato dall’Unione europea nell’ambito del programma LIFE 2018 – Environment and Health, al quale partecipa il Laboratorio interdipartimentale di Chimica e Biologia di Peptidi (PeptLab) del Dipartimento di Chimica “Ugo Schiff”, coordinato da Anna Maria Papini.
Il progetto quinquennale è guidato dall’Università di Parma e vi partecipano, oltre a quella di Firenze, unità di ricerca dell’Università di Cagliari e dell’Ausl di Reggio Emilia.
“Gli interferenti endocrini sono una vasta gamma di sostanze chimiche inquinanti, molto diffuse nell’ambiente e negli alimenti – spiega Anna Maria Papini -. Anche a concentrazioni molto basse possono alterare l’apparato endocrino ed esporre a successivi rischi come obesità, diabete e anomalie dello sviluppo neurologico e neuroendocrino durante infanzia, adolescenza e vita adulta”.
Il team di Papini coordinerà le attività rivolte a identificare le molecole inquinanti nei fluidi biologici, allo scopo di produrre e fornire standard di riferimento, grazie alle metodiche messe a punto da PeptLab. L’unità fiorentina – che potrà contare su un finanziamento di oltre 380 mila euro e su un budget complessivo di circa 700 mila – oltre ai giovani ricercatori del PeptLab coinvolge anche Paolo Rovero, associato di Chimica farmaceutica del Dipartimento di Neuroscienze, Area del Farmaco e Salute del Bambino.
Fonte: Università di Firenze
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