Al G20 i ministri di Brasile, Germania, Spagna e Sud Africa hanno proposto di tassare al 2% la ricchezza dei miliardari di tutto il mondo. Ci riusciranno?
di Sandro Angiolini
29 aprile 2024
Nel mondo succedono ogni giorno cose assai strane. Può accadere, per esempio, che ministri importanti di Brasile, Germania, Spagna e Sud Africa si ritrovino, il 25 aprile, all’incontro del G20 (cioè le 20 nazioni più importanti al mondo) e decidano di lanciare la proposta di una nuova tassa per i super-ricchi. In pratica, si tratterebbe di tassare al 2% la ricchezza dei miliardari in tutto il mondo. Ricordo che, poco più di un anno fa, è stata concordato a livello mondiale di portare la tassazione minima delle imprese e delle multinazionali al 15% (sembra poco, ma in molti Paesi attualmente pagano ancora meno).
Le finalità? Fare sì che i proventi vengano utilizzati per diminuire le crescenti disuguaglianze all’interno della popolazione, riscontrabili nella maggior parte del globo. Dati alla mano (vedi l’articolo completo) sembra che adesso i 3.000 miliardari esistenti paghino solo lo 0.5% sulle proprie disponibilità fisse (immobili, auto, barche, gioielli, etc).
I ricavi della nuova tassa servirebbero anche a fronteggiare, in parte, la grave crisi climatica in atto (che colpisce spesso proprio le nazioni già più povere – vedi le migrazioni per tali ragioni). La tassa verrebbe applicata solo a quei soggetti che non pagano già tasse adeguate nel proprio Paese di residenza.
Ci riusciranno? Ho dei seri dubbi, perché ci sono diversi piccoli Paesi che sopravvivono grazie a trattamenti fiscali preferenziali proprio per chi è più ricco: sono i cosiddetti “paradisi fiscali”, su cui però negli ultimi anni si sono accesi un po’ di fari, stante anche l’aumento del debito pubblico degli altri Paesi “normali”.
Ma il solo fatto di aver lanciato una proposta del genere merita attenzione. Giusto pochi anni fa, in realtà, l’avevano proposta anche alcuni miliardari come Bill Gates, Warren Buffett e altri; proprio per ragioni di equità minima.
L’ostacolo più grande appare la scarsa volontà politica di applicare soluzioni del genere, soprattutto da parte dei governi di una certa parte politica. Che 3.000 persone siano in grado di condizionare gli altri 8,8 miliardi che vivono su un pianeta sempre più in difficoltà fa indubbiamente effetto.
OLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.
Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.
È di recente uscito il suo libro “Comunicare meglio-istruzioni per l’uso”, un manuale divulgativo sulle tecniche di comunicazione rivolto ai non addetti ai lavori.
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