Un mare tra i più belli della Toscana non merita un tratto di pineta invaso da rifiuti. Gli enti preposti dovrebbero dare subito un segnale.
di Marcello Bartoli
9 agosto 2023
TORRE MOZZA, PIOMBINO (Li) – Non amo il mare di domenica, lo confesso. Troppa gente, troppi schiamazzi, troppe file al bar. Ma domenica 6 agosto, nonostante le previsioni mettessero in guardia da vento e mare mosso, ho deciso che ci sarei andato comunque. Il tratto di spiaggia libera che guarda Piombino, subito dopo la fortificazione, presenta una bella sabbia, mare cristallino, una pineta non troppo rigogliosa ma pulita, e soprattutto il Mirollino, un bar ristorante carino che offre molti servizi.
Dopo aver pranzato sulla spiaggia decido di prendere un caffè e noto alcuni capannelli di persone che sembrano condividere qualcosa di poco piacevole. “Anche lei 167 euro?” chiede una ragazza a un signore di mezza età. “Sì – annuisce lui – le multe qui dietro al Mirollino sono molto salate”. Mentre finisco il mio caffè continuo a notare visi affranti per lo stesso motivo così decido di indagare un po’ sul perché di multe così severe. Non si può trattare solo di semplici divieti di sosta.
Prima di giungere al bivio che porta al parcheggio dietro al Mirollino un cartello stradale segnala in maniera inequivocabile il divieto di transito per l’inizio del Parco Costiero della Sterpaia, un’area naturale protetta e disciplinata dal Regolamento A.N.P.I.L. (L.R. 49 /1955). Più avanti, prima di entrare nel parcheggio, il cartello del bar ristorante segnala il divieto di sosta con un semplice no parking. Adesso è più chiaro, probabilmente si stratta di duplici infrazioni: di transito e di sosta. E’ consentito parcheggiare solo alle persone autorizzate.
Sono le 14.30, il pomeriggio è ancora lungo, così decido di fare una passeggiata sull’altro lato della fortificazione di Torre Mozza, in direzione Follonica. Dopo circa 200 metri, a ridosso della spiaggia, una pineta rigogliosa invita a una pausa rigenerante. Entrare non è così agevole. La spiaggia è divisa dalla pineta a volte da una rete, a volte da muretti o da barriere di massi. Di tanto in tanto si notano comunque ingressi alla pineta un po’ spartani, fatti da chissà chi. Decido di entrare e subito rimango inorridito alla vista di cumuli di rifiuti di varia natura, bottiglie e buste di plastica, persino batterie di veicoli a motore. Continuo la passeggiata nella speranza di non trovare altri rifiuti ma vengo subito disilluso dalla realtà. Tutta la pineta ne è invasa fino al confine con un altro bar ristorante.
Vedo un bagnino, provo a cercare di capire le ragioni di una simile incuria. Mi dice che “in quella pineta, una volta, c’era il campeggio Torre Mozza, poi con le nuove normative il campeggio ha chiuso ed è iniziato il degrado”. Un turbine di domande inizia ad affollarmi la mente: “Ma questo tratto di costa non è gestito dalla società Parchi della Val di Cornia? Possibile un tale abbandono? L’accesso alla pineta forse non è autorizzato ma le persone che ci ho visto erano tante, e probabilmente ogni giorno molta gente vi trova ristoro dalla calura. E poi, se anche non fosse frequentata, è giusto lasciare la pineta in questo stato?”
Una donna e un ragazzo che lavorano al bar ristorante confinante con la pineta mi confermano che “l’area si trova in quello stato indecente da anni”. Effettivamente i rifiuti non sembrano recenti, è probabile che si siano andati accumulando nel tempo. Sono ormai le 18 e la mia domenica al mare volge al termine. Riparto per casa promettendo a me stesso di fare delle segnalazioni il giorno seguente. Così il lunedì mattina chiamo Adriano Bruschi, responsabile di Legambiente Piombino – Val di Cornia, il quale mi conferma che segnalerà subito la questione alla società Parchi. Poco dopo anche la signorina del servizio cortesia della società Parchi mi conferma che provvederà subito a fare una segnalazione.
Consentitemi una riflessione. Possibile vedere un tale spettacolo a ridosso di uno dei mari considerati tra i più belli della Toscana? Non ce lo meritiamo. Vero è che è difficile porre rimedio subito all’inciviltà di coloro che continuano ad abbandonare rifiuti di ogni genere pressoché ovunque. Mentre il livello medio di sensibilità ambientale dell’italiano medio dimostra di crescere, seppur a piccoli passi, ci aspettiamo ben altro atteggiamento dagli enti preposti. Il Comune di Piombino, che detiene il 61% della quote della società Parchi della Val di Cornia, avrebbe il dovere di intervenire subito e magari anche di intensificare i controlli. Non so immaginare la misura degli introiti derivanti dalle multe come quelle che ho visto fare domenica, spero solo che gran parte di quei soldi siano utilizzati per tutelare e valorizzare questo stupendo tratto di costa a ridosso di un mare battente Bandiera Blu.
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