La splendida zona naturalistica è diventata un laboratorio a cielo aperto per il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa.
Redazione
SAN GIULIANO TERME (Pi) – Oggi il robot subacqueo Zeno ha compiuto la sua prima missione: si è immerso nelle acque dei laghetti di Campo a San Giuliano Terme per monitorare lo stato del fondale e delle acque.
Il progetto rientra in un accordo appena siglato tra il Comune di San Giuliano Terme e il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa che consentirà ai ricercatori di fruire del lago per mettere al lavoro Zeno, un drone subacqueo autonomo.
Nell’ansa dell’Arno che ospita la frazione di Campo la splendida zona naturalistica lacustre diventerà così un laboratorio a cielo aperto per il team di robotica subacquea del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, che condurrà nelle acque diversi esperimenti che consentiranno un monitoraggio permanente e non invasivo.
Fino ai primi anni 2000 qui c’erano cave di argilla e sabbia che poi sono state chiuse. La natura a quel punto si è impadronita di questi spazi trasformando le pozze d’acqua al fondo di sponde scoscese in un ambiente verde che oggi ospita decine di piante spontanee, parecchie specie di animali e uccelli migratori. L’acqua dei laghetti arriva direttamente dalla falda sotterranea e lì ritorna. Un piccolo gioiello paesaggistico che sta riscuotendo un bel successo tra residenti e turisti.
Ma questi paradisi ritrovati hanno bisogno di essere protetti e un grande aiuto oggi arriva dalla tecnologia. Come nel caso del robot subacqueo Zeno, dove la ricerca scientifica più avanzata va a braccetto con la tutela ambientale.
“A bordo del robot abbiamo vari sensori, incluso un side scan sonar – spiega Riccardo Costanzi, docente di robotica al Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione – Da Zeno partiranno segnali acustici diretti al fondale, per stabilire in modo preciso la profondità grazie all’analisi dell’eco riflessa. Manderemo anche onde acustiche diffuse, per comprendere sia la conformazione del fondale sia le dimensioni della fauna marina che ci vive. In questo modo saremo anche in grado di individuare e identificare eventuali oggetti presenti sul fondale”.
Il robot è dotato anche di telecamera. Questo permette di unire le informazioni visive e quelle acustiche e avere una mappatura precisa del lago. Le due “immagini”, visiva e sonora, vengono poi integrate per ottenere più informazioni possibili sullo stato e l’estensione delle praterie di posidonia.
“Questa convenzione – conclude Riccardo Costanzi – ci permette di sperimentare diverse funzionalità del robot in un ambiente protetto come quello del lago e, al contempo, di mettere a disposizione del Comune di S. Giuliano Terme informazioni di monitoraggio ambientale sempre aggiornate”.
Aggiungi un commento