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Un gemello digitale dell’Arno in 3D per proteggere il fiume da alluvioni e microplastiche

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Il progetto dell’Università di Firenze interessa il tratto da Ponte alle Grazie a Ponte alla Carraia. Partiti oggi i campionamenti con droni e georadar.

 

Redazione
29 agosto 2024

FIRENZE – Un gemello digitale in 3D dell’Arno creato con l’impiego di tecnologie di ultima generazione servirà da modello per la valutazione dei rischi idraulici e ambientali – compreso l’inquinamento da microplastiche – e la pianificazione di interventi di salvaguardia. È il progetto dell’Università di Firenze che interessa in particolare il tratto che attraversa il cuore storico del capoluogo, da Ponte alle Grazie fino a Ponte alla Carraia passando per Ponte Vecchio.
Le attività di rilievo e campionamento, curate per l’Ateneo dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, sono partite ufficialmente oggi, giovedì 29 agosto.

Per realizzare la copia digitale – spiega Grazia Tucci, docente di Geomatica e coordinatrice delle rilevazioni sull’Arno – saranno impiegate tecnologie multi-sensore di ultima generazione. L’obiettivo è la creazione di un rilievo tridimensionale dettagliato della batimetria fluviale, dei ponti, dei muri di contenimento e delle facciate degli edifici che si affacciano sul fiume. Verranno utilizzati anche droni e georadar per monitorare le strade adiacenti, un passaggio fondamentale per la futura gestione dell’intero sistema fluviale”. In questo modo, aggiunge la docente “potremo disporre di un modello per la valutazione dei rischi idraulici e ambientali, la pianificazione di interventi di salvaguardia, conservazione, valorizzazione”.

In parallelo verranno eseguite analisi approfondite sui sedimenti e sulla microplastica che si accumula sul fondo del fiume, che saranno poi analizzati con il Dipartimento di Chimica dell’Ateneo fiorentino.

La sinergia tra queste tecnologie – aggiunge Luca Solari, docente di Idraulica – permetterà di creare un gemello digitale del tratto di fiume che non solo riproduce fedelmente la struttura visibile ma fornisce anche informazioni cruciali su quello che non si vede in quanto perennemente sotto il livello dell’acqua (fondali, porzione sommersa dei ponti e delle opere idrauliche, stato di conservazione dei muri di contenimento), sui sottoservizi e sul livello di inquinamento di plastica nel fiume”.
Al progetto partecipa anche la Società Canottieri Firenze.

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