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Tutela della Pesa, il Comune di Montelupo: “Il Contratto di fiume non è uno scherzo”

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Il torrente Pesa

I firmatari non sono stati informati del procedimento per una centrale idroelettrica in Val di Pesa. L’assessore Nesi chiede un incontro a Giani.

 

di Gabriella Congedo

MONTELUPO FIORENTINO (Fi) – I contratti di fiume non sono uno scherzo. E se la Regione Toscana ha in programma interventi che possono modificare il corso d’acqua e la sua valle, i firmatari devono esserne informati. Così Lorenzo Nesi, assessore all’Ambiente di Montelupo Fiorentino – comune capofila del Contratto di Fiume della Pesa – ha scritto al presidente Giani chiedendo un incontro.

Il problema era nell’aria da tempo, adesso però c’è un fatto specifico: la Direzione Energia ha avviato un procedimento autorizzativo per una centrale mini-idroelettrica in media Val di Pesa coinvolgendo solo il Comune dove dovrebbe sorgere l’impianto. E questo secondo Montelupo non va affatto bene, visto che la presenza di una centrale idroelettrica ha conseguenze su tutto il corso del fiume, da monte fino a valle.

Il Contratto di Fiume del torrente Pesa, firmato il 2 febbraio 2019, conta ad oggi 52 firmatari tra cui 9 amministrazioni comunali (Lastra a Signa, Montespertoli, Scandicci, San Casciano Val di Pesa, Barberino Tavarnelle, Greve in Chianti, Castellina in Chianti, Radda in Chianti). Nasce come strumento di partecipazione democratica aperto a tutti i soggetti che sono in relazione con il territorio attraversato dal corso d’acqua. In questi due anni e mezzo ha lavorato bene ma adesso, secondo i firmatari, serve un passo avanti che riconosca ai contratti di fiume un ruolo definito in caso di procedimenti che riguardino il corso del fiume e la sua valle.

Al momento non c’è nessuna norma che preveda esplicitamente il coinvolgimento dei Contratti di fiume nei procedimenti amministrativi – chiarisce Lorenzo Nesi, che è il coordinatore dei Comuni firmatari- Questo non solo impedisce di sfruttare le potenzialità dei contratti stessi ma vanifica in parte il lavoro immane dei firmatari, per lo più appartenenti ad associazioni di volontariato, che vedono realizzare interventi sul fiume senza esserne informati”.

Da qui la richiesta al presidente Giani di dare disposizione agli assessorati che hanno competenza sui temi affrontati dal contratto di fiume (ambiente, difesa del suolo, energia, infrastrutture e mobilità, agro-alimentare, caccia e pesca, turismo) affinché tengano presente l’esistenza del Contratto e lo informino sui procedimenti in fase di avvio.

«Occorre esser chiari: i contratti di fiume non sono uno scherzo – aggiunge Nesi – Vi confluisce il lavoro di tantissime persone impegnate nella tutela dei corsi d’acqua e delle loro valli. Il loro valore dovrebbe essere riconosciuto garantendone il sostentamento e integrando i loro piani di azione negli strumenti di programmazione regionale. Chiediamo aiuto al Presidente Giani per poter fare in Toscana un passo avanti sui contratti di fiume”.

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