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Tumori a Casalguidi, prima indagine epidemiologica senza colpevoli

Discarica del Cassero. (Foto da gruppohera.it)
Discarica del Cassero. (Foto da gruppohera.it)
Per Asl Pistoia non ci sono correlazioni tra l’insorgenza dei sarcomi e l’inquinamento di aria e acqua ma il Comitato per la Salute Pubblica non è dello stesso avviso.

 

di Marcello Bartoli

SERRAVALLE PISTOIESE (Pt) – La morte della diciottenne Matilde Capecchi, avvenuta il 24 aprile scorso dopo due anni di lotta contro un sarcoma osseo, ha riportato alla ribalta delle cronache il picco di tumori rari concentrati nelle frazioni di Casalguidi -Cantagrillo e la loro possibile correlazione con l’inquinamento ambientale dell’area, paventata da diverse associazioni ambientaliste.

A febbraio 2018 lo stesso male aveva causato il decesso del 28 enne Alessandro Fiaschi e dal 2017 erano stati 8 i casi di sarcomi dei tessuti molli segnalati nelle due frazioni, tanto che i medici di base si erano attivati per richiedere ad Asl di Pistoia, ARPAT e Regione un’indagine epidemiologica. Sull’inquinamento dei pozzi e delle falde acquifere, la procura di Pistoia ha aperto un’indagine lo scorso 17 gennaio.

Asl Toscana Centro Pistoia ha reso noti, durante una conferenza stampa, i primi dati sull’inchiesta dopo le interviste e gli approfondimenti con pazienti e familiari, rilevati tra il 18 settembre e il 21 novembre 2019. “I risultati ottenuti – dichiara l’Asl in una nota- in collaborazione con l’Agenzia Regionale di Sanità, ARPAT e ISPRO (Istituto per lo Studio, la Prevenzione e la Rete Oncologica) non hanno evidenziato significative analogie per i fattori indagati e cause correlanti di rischio”.

“E’ stato condotto un supplemento di indagine mirato a misurare i livelli di alcune sostanze cancerogene nell’aria – continua l’Asl – come la formaldeide e l’acetaldeide, i composti organici volatili, gli idrocarburi policiclici aromatici, il radon e la radioattività ambientale. Nelle acque dei pozzi privati è stato deciso di analizzare i parametri microbiologici e chimici, tra cui il cloruro di vinile, e i parametri indicatori di 83 tipi di antiparassitari”.

Quanto al cloruro di vinile monomero “gli studi non hanno evidenziato ad oggi prove certe di correlazione tra questa sostanza e i sarcomi. Per quanto riguarda invece l’esposizione a diossine, l’inceneritore più vicino è a oltre 7 km di distanza, mentre eccessi di sarcomi di tessuti molli sono descritti, nella letteratura scientifica, per i residenti nel raggio di 2 km dagli impianti di vecchia generazione”.

“Il monitoraggio di ARPAT in occasione dell’incendio della discarica del Cassero del 2016 – conclude l’Asl Pistoia – non evidenziava ricadute tali da apportare contaminazione del suolo e dell’acqua nel territorio circostante. D’altra parte, l’evento non è cronologicamente coerente con i tempi medi di latenza tra esposizione e insorgenza di tumori, misurabili in molti anni”.

Non sembra dello stesso avviso il Comitato per la Salute Pubblica di Casalguidi che ribatte: “Francesco Cipriani, dell’unità funzionale epidemiologica, già durante l’assemblea del 3 ottobre 2019 non aveva mai nominato la discarica del Cassero, come se questa non esistesse, ma sostenendo invece come i cittadini fossero fortunati a non avere nelle vicinanze un petrolchimico, un aeroporto o un inceneritore.”

“Avevamo richiesto di ampliare il gruppo di analisi epidemiologica con altri enti scientifici esterni e super partes – continua il comitato – senza interessi “particolari” o politici in zona ma non ci hanno preso in considerazione. Non per caso la discarica di rifiuti speciali è già stata incendiata due volte. La zona interessata dall’inquinamento delle falde da cloruro di vinile si trova proprio all’interno della discarica non più attiva da oltre 20 anni. Anche a Monsummano abbiamo il cloruro di vinile in una zona interessata anni addietro da un incendio di una fabbrica. La prematura morte della giovane Matilde ci chiede di impegnarci nel raggiungere la verità su questi sarcomi che non sono frutto della casualità”.

Per migliorare la valutazione epidemiologica Asl Pistoia ha deciso di allargare la rilevazione della casistica ai residenti in aree limitrofe a Casalguidi. Ulteriori valutazioni, sempre da parte di ARPAT, sono previste nei prossimi mesi. Per quanto riguarda la qualità dell’acqua sarà fatta una ricostruzione di quella che arrivava a Casalguidi-Cantagrillo dall’acquedotto Serravalle prima degli anni 2000.

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