Oltre la siepe - di Sandro Angiolini

Trump, cosa possiamo aspettarci da chi definisce il cambiamento climatico ‘la grande burla’?

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Se il nuovo presidente Usa eliminerà – come promesso – una serie di norme a protezione dell’ambiente i primi a farne le spese saranno i cittadini americani.

 

di Sandro Angiolini
19 gennaio 2025

Lunedì 20 gennaio si insedierà ufficialmente il 47° presidente degli USA ed è inutile che ne ricordi il nome; tra l’altro lo è già stato quattro anni fa. Sono tra coloro che adottano un approccio molto “laico” di fronte a qualsiasi governo: prima vediamo con attenzione come opera e poi valutiamo.
Certo che da uno che ha definito il cambiamento climatico “la grande burla” e che ha ricevuto, durante la sua recente campagna elettorale, circa 75 milioni di dollari dalle compagnie produttrici di petrolio e altri fonti di energia fossile (non a caso un altro suo famoso slogan è “Trivella ragazzo, trivella”) un grande impegno a tutela dell’ambiente non c’è da aspettarselo.

La riflessione forse più impressionante è che se il presidente deciderà, come sembra probabile, di eliminare una serie di norme a protezione dell’ambiente saranno proprio gli abitanti degli Stati Uniti i primi a risentirne. Quella nazione è già una delle più colpite da incendi, alluvioni, uragani e fenomeni di inquinamento dell’acqua e dell’aria vari, in buona parte imputabili al mancato rispetto (o all’assenza) di adeguate norme di tutela ambientale.

Da questo punto di vista è altrettanto probabile che i rapporti con l’Europa diventeranno più difficili. Ormai da decenni l’UE si è incamminata sul difficile sentiero che cerca di coniugare sviluppo economico, sicurezza sociale e miglioramento del contesto ambientale, approvando norme e decidendo incentivi economici in tal senso. Come risultato, numerosi indicatori ci dicono che la qualità media della vita nel nostro continente è elevata e superiore a quella della maggior parte delle altre nazioni al mondo; il fatto che il PIL degli Stati europei sia di solito la metà (o anche meno) di quello dei cugini d’oltre oceano non sembra turbare troppo i nostri sonni.

Questo modello appare in forte contrasto con quello promosso dal nuovo presidente degli USA che privilegia la produzione e il consumo di beni a tutti i costi. Secondo me rimane un modello sociale ed economico vecchio e non in grado di rispondere alle esigenze della stragrande maggioranza della popolazione. Inoltre è un modello che da alcuni decenni ha contribuito ad accrescere le disuguaglianze al suo interno.

Come uscire da questo (probabilmente) inevitabile confronto/scontro tra approcci culturali? Ritengo che si debba insistere su due elementi chiave:
– le preoccupazioni per la tutela ambientale e il desiderio di un sistema sociale/produttivo più sostenibile non risiedono in volontà “ideologiche” ma si basano su dati e teorie scientifiche, che prima si riconoscono e meglio sarà per tutti;
– ridurre i desideri profondi delle persone all’atto del consumo-di qualsiasi cosa, non sembra un’evoluzione intelligente della nostra specie, soprattutto nel mondo occidentale (ma non solo).

 

Sandro Angiolini_piccolaOLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.
Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.

È di recente uscito il suo libro “Comunicare meglio-istruzioni per l’uso”, un manuale divulgativo sulle tecniche di comunicazione rivolto ai non addetti ai lavori.
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