Approvata all’unanimità mozione rivolta a Regione Toscana, Servizio Idrico Integrato, Autorità di Bacino e Consorzio di Bonifica.
di Gabriella Congedo
6 dicembre 2024
MONTELUPO FIORENTINO (Fi) – C’è un fiume che ogni estate muore per i troppi prelievi: la Pesa, il bellissimo corso d’acqua che nasce nel Chianti Senese e lambisce il centro storico di Montelupo prima di sboccare in Arno. Tutti gli anni in bassa valle, tra Cerbaia e Montelupo, il fiume (tecnicamente un torrente) va in secca per mesi. L’alveo diventa una distesa di sassi con qualche pozza fangosa qui e là dove agonizzano gli ultimi pesci. Succede anche quando non c’è emergenza siccità. Basta un periodo senza piogge e l’acqua sparisce.
Dalla Pesa si preleva troppa acqua e l’ecosistema fluviale non regge, va ripetendo da anni – inascoltato – il Comune di Montelupo. A mettere il carico da undici su una situazione già insostenibile è arrivato il progetto di Acque Spa per un nuovo pozzo, il numero 10 nell’acquifero di Montelupo. L’amministrazione comunale vi si sta opponendo con tutte le sue forze.
Una mozione per salvare la Pesa
Se non cambia qualcosa la prossima estate si tornerà ad assistere impotenti all’agonia della Pesa. Il consiglio comunale di Montelupo vuole risposte concrete ed ha approvato all’unanimità una proposta del consigliere delegato alle strategie di tutela e uso della risorsa idrica, Alessio Toccafondi. È la terza mozione sul tema: la prima e la seconda erano state approvate rispettivamente nel 2020 e nel 2023.
Si chiede alla Regione Toscana di aggiornare con urgenza il quadro dei prelievi idrici e chiama nuovamente all’impegno per salvare il torrente anche il Servizio Idrico Integrato, l’Autorità di Distretto e il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno.
Le richieste
Più nel dettaglio la mozione invita il sindaco e la Giunta a:
• chiedere alla Regione Toscana di provvedere con urgenza ad aggiornare il quadro autorizzativo dei prelievi idrici nel bacino del torrente Pesa;
• sollecitare l’Autorità Idrica Toscana e i tre gestori del Servizio Idrico Integrato di valle (Acque SpA, Publiacqua e Acquedotto del Fiora) a intraprendere le azioni e gli investimenti necessari a rendere sostenibili i prelievi dal torrente Pesa, così da permettere la sopravvivenza dell’ecosistema fluviale in estate e la conservazione del suo valore paesaggistico e ambientale;
• sollecitare la Regione Toscana, l’Autorità di Distretto dell’Appennino Settentrionale e il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno a individuare risorse finanziare per interventi sistemici nel bacino della Pesa che possano portare al restauro della morfologia fluviale e confluire nel “Masterplan della Pesa” come azioni del Contratto di Fiume.
Ci vuole un cambio di prospettiva
Del resto se oggi è consentito uccidere un fiume per soddisfare bisogni anche non essenziali è perché c’è un quadro normativo che lo permette. Leggi anacronistiche che privilegiano il bisogno di acqua da parte dell’uomo a costo di sacrificare l’ambiente naturale. Ne è convinto Lorenzo Nesi, assessore alle Politiche ambientali e di mitigazione e adattamento climatico del Comune di Montelupo: “Se non abbiamo acqua sufficiente a garantire il livello di vita a cui siamo ormai abituati non possiamo far finta di nulla continuando a seccare fiumi e falde, fino all’ultima goccia. Dobbiamo prenderne consapevolezza e lavorare a soluzioni che, proprio grazie all’ingegno dell’uomo, possiamo studiare, pianificare, progettare e realizzare, ritrovando al più presto un’armonia con il pianeta che generosamente ci ospita”.
Nel frattempo bisogna consumare meno acqua eliminando gli usi non necessari. Dobbiamo farcene una ragione.
Aggiungi un commento