Firmato il protocollo che si pone come obiettivo principale accelerare la conversione dell’agricoltura regionale verso il biologico.
di Laura Lo Presti
FIRENZE – “A tutto Bio. I distretti biologici della Toscana” è l’iniziativa organizzata da Anci Toscana che si è svolta lunedì 18 ottobre in Palazzo Vecchio a Firenze. Una mattinata dedicata ad approfondire il concetto di distretto biologico, le opportunità per cui costituirlo e la normativa da seguire, partendo proprio dalla legge regionale n. 51 del 30 luglio 2019 che ne disciplina la nascita formale.
Il pubblico chiamato principalmente al confronto è stato una lista di istituzioni, le associazioni di categoria e una serie di sindaci rappresentativi di ogni area Toscana.
L’obiettivo degli organizzatori era quello di promuovere la volontà politica della nostra Regione, le cui aziende e consumatori già si distinguono per il crescente orientamento verso un’agricoltura biologica e biodinamica, e far incontrare quei sindaci che, lungimiranti, hanno già mosso sostanziali passi verso la sostenibilità.
Abbiamo la legge ma abbiamo ancora molti Comuni non debitamente informati. Per questo motivo tra i primi interventi c’è stato quello di Gianluca Barbieri, tecnico della Regione, che tra le molte informazioni ha chiaramente elencato i benefici di un distretto biologico.
Le parole chiave che si sono maggiormente susseguite per tutta la mattina sono state: valorizzazione, salvaguardia, rispetto, salubrità, tipicità, sicurezza, declinandole alla visione interconnessa di persone, animali e vegetali.
Di grande interesse è stato ascoltare l’esperienza della sindaca di Fiesole, primo distretto bio ufficiale della Toscana, da cui è emerso un forte senso di comunità e collaborazione tra tutti i soggetti di un territorio. “Quanto costa formare un Distretto Bio? Zero soldi ma tanto impegno” ha commentato la sindaca Anna Ravoni.
Come da programma, l’iniziativa è stata anche l’occasione per la firma del protocollo di collaborazione tra FederBio, AnciToscana, e ToscanaBio, con lo scopo di attivare iniziative tese a incentivare l’affermazione del biologico e del suo miglior sviluppo.
I capitoli fondamentali presenti all’interno del protocollo integrano una serie di iniziative – informative, promozionali e di sostegno – per far crescere la consapevolezza, presso operatori ed enti pubblici, del valore economico, sociale e ambientale legato all’adozione del biologico come filosofia di riferimento.
Il protocollo prevede anche attività di formazione e informazione per il personale dei Comuni, l’introduzione e la valorizzazione dei prodotti bio nelle mense scolastiche e il supporto degli enti locali che hanno avviato politiche virtuose per ridurre la chimica di sintesi, in linea con gli obiettivi delle strategie europee “Farm to Fork” e “Biodiversità 2030” per la transizione ecologica dell’agricoltura.
“Per noi questo protocollo è da individuare come una guida per i lavori che ci aspetteranno nei prossimi anni, con strumenti e attività concrete. Un’ulteriore spinta per accelerare la conversione dell’agricoltura regionale verso il biologico. Le scelte dei Comuni toscani che puntano alla valorizzazione dei Distretti Bio, congiuntamente alle politiche della Regione, fanno della Toscana un esempio virtuoso a livello nazionale anche in vista dell’approvazione definitiva della legge sull’agricoltura biologica che prevede, tra gli altri punti, il riconoscimento e la diffusione dei distretti biologici.” ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio.
In completa sintonia anche Alberto Bencistà, presidente di ToscanaBio:
“Il protocollo con ANCI Toscana è importante per concretizzare la transizione ecologica dell’agricoltura toscana che deve porsi il traguardo ambizioso di una Superficie agricola utilizzata biologica minima del 35% nei prossimi anni.
L’impegno dei Comuni a sostegno di questo percorso con l’attivazione dei Distretti biologici rappresenta un passaggio fondamentale per cogliere appieno le potenzialità espresse dalla nuova PAC attraverso il Piano Strategico Nazionale, come ha ben compreso il Comune di Fiesole, primo distretto bio della Toscana e il Comune di Firenze, che con le dichiarazioni dell’assessore Cecilia Del Re si accinge a intraprendere lo stesso percorso. La partecipazione e gli interventi delle principali organizzazioni agricole (Coldiretti, CIA, Confagricoltura) hanno poi rappresentato il suggello definitivo alle conclusioni positive dell’incontro per le concordanze a un impegno comune sulle questioni delle innovazioni e delle semplificazioni burocratiche”.
Come ricorda Anci Toscana il prossimo appuntamento per continuare a parlare dei Distretti biologici sarà il 18 novembre presso il Forum organizzato dall’Accademia dei Georgofili.
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