L’assessore Fratoni: “Un percorso che non sarà né breve né semplice, ma che permetterà alla Toscana di ridurre le situazioni di rischio idraulico”.
Per decenni sono stati cementificati, o addirittura sepolti per fare spazio a nuove case, uffici e supermercati. In nome di un’idea distorta dello sviluppo urbanistico. E i fiumi, quando ne hanno avuto l’occasione, si sono vendicati, come è avvenuto con l’alluvione di Livorno dello scorso anno.
Adesso si cerca per quanto è possibile di correre ai ripari. La parola d’ordine è “rinaturalizzare” i corsi d’acqua. E sull’esempio della Germania e di altri Paesi europei ci prova anche la Regione Toscana.
I tombamenti di fiumi e torrenti sono l’oggetto del nuovo bando regionale che partirà a breve e che ha l’obiettivo di correggere o rimuovere, dove si può, le coperture dei corsi d’acqua in Toscana.
La Giunta regionale ha approvato le direttive che serviranno a emanare un bando da 1 milione di euro per selezionare progetti destinati alla riduzione del rischio idraulico che è legato ai tombamenti dei corsi d’acqua.
“Oggi – ha detto l’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni – prende avvio un percorso, che sarà non breve e non semplice, ma che, grazie anche al lavoro che potranno garantire i Comuni, permetterà alla Toscana di ridurre le situazioni di rischio idraulico indotte dai tombamenti dei corsi d’acqua”.
Quattro essenzialmente i criteri in base ai quali verrà stilata la graduatoria.
Primo fra tutti la cantierabilità dell’intervento, ovvero se esiste già un progetto esecutivo o siamo al livello di progetto definitivo o preliminare. Quindi il numero di vite umane e beni esposti al rischio idrogeologico legato alla copertura di un corso d’acqua. Terzo, i benefici che l’intervento porterà sul territorio nel quale ricade e, ultimo, la possibilità di cofinanziamento da parte di un’amministrazione comunale.
Fonte: Regione Toscana
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