Mondo Bio

Tignano Festival, Carlo Petrini lancia la campagna “Col cibo si educa, col cibo si cambia”

Da sinistra: il sindaco David Baroncelli, Paolo Gianni e Carlo Petrini (foto di Paolo Stricchi).
Da sinistra: il sindaco David Baroncelli, Paolo Gianni e Carlo Petrini (foto di Paolo Stricchi).

Con il Premio per l’Ambiente il fondatore di Slow Food chiede che l’educazione alimentare diventi insegnamento obbligatorio nelle scuole di ogni ordine e grado.

 

di Marcello Bartoli
1 luglio 2024

BARBERINO TAVARNELLE (Fi) – E’ stata una serata ricca di spunti, approfondimenti e riflessioni importanti quella che ieri ha visto conferire il Premio per l’Ambiente a Carlo Petrini durante la 35° edizione del Tignano Festival per l’Ambiente e l’Incontro tra i Popoli. Dopo la cena in onore del fondatore di Slow Food presso la Capannina di Tignano – alla presenza della dirigenza e realizzata grazie alla collaborazione di molti produttori locali – ha preso il via l’incontro sul palco del Castello di Tignano moderato da Chiara Gori, ufficio stampa regionale dell’associazione.

Erano presenti all’appuntamento: la presidente nazionale Barbara Nappini; il presidente regionale Gianrico Fabbri; il fiduciario della Condotta Slow Food Firenze Alessandro SchenaGian Marco Mazzanti, coordinatore della Rete condotte e comunità. E’ stato un Carlo Petrini a tutto campo quello che ha ripercorso la sua carriera di gastronomo, sociologo, scrittore, attivista, creatore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e ideatore di importanti manifestazioni come Cheese, il Salone del Gusto di Torino e Terra Madre.

Pochi uomini, in Italia e nel mondo, sono riusciti come Carlo Petrini a creare negli anni un movimento culturale che mettesse al centro le istanze fondamentali dell’agricoltura e dell’alimentazione con l’obiettivo di promuovere la salute umana, la salvaguardia dell’ambiente e della natura, la pace e la giustizia economica e sociale. Dopo aver ribadito l’importanza fondamentale della biodiversità e i pericoli della globalizzazione e dell’omologazione dei gusti e dei consumi ha richiamato l’urgenza di un approccio ecologico integrale e umanista che metta al centro i diritti umani e i beni comuni per la risoluzione di ogni forma di ingiustizia, riconoscendo l’agroecologia come modello produttivo capace di restituire alle comunità locali la sovranità sui sistemi alimentari”.

Petrini ha poi ripercorso rapidamente le tante vibranti battaglie condotte contro i pesticidi e i fertilizzanti chimici, gli allevamenti intensivi, gli organismi geneticamente modificati, lo spreco alimentare, le carni sintetiche, i cibi ultra processati, il confezionamento dei prodotti con plastica monouso e ha ricordato quanto sia fondamentale la difesa strenua dei contadini, oggi messi sotto pressione da gruppi finanziari e dalle multinazionali, e un sistema alimentare che protegga la terra e chi la lavora.

L’ultimo e il più importante appello è stato quello lanciato affinché il Governo provveda da subito a inserire l’educazione alimentare come insegnamento obbligatorio nelle scuole di ogni ordine e grado:I giovani, in particolare, sono destinatari di un’offerta alimentare omologata, opulenta e consumistica, che favorisce un rapporto casuale e distratto col cibo e provoca una diffusione sempre più preoccupante di disturbi dei comportamenti alimentari”Col cibo si educa, col cibo si cambia è lo slogan dell’accorato appello che ha l’obiettivo di raccogliere un milione di firme da inviare a Palazzo Chigi. L’appello in formato integrale

Tags