L’assessore risponde a interrogazione di Sì – Toscana a Sinistra: “A oggi nessun documento agli atti del settore Via regionale”. Il capogruppo Fattori: “Parzialmente soddisfatto”.
FIRENZE – Non esiste alcun progetto per smaltire come rifiuti le terre prodotte dallo scavo dei tunnel dell’Alta Velocità di Firenze. E in tutti gli atti viene confermata la scelta di stoccare i materiali nell’ex miniera di Santa Barbara a Cavriglia trasportandoli per ferrovia.
E’ quanto ha dichiarato l’assessore all’Ambiente Federica Fratoni in risposta all’interrogazione di Tommaso Fattori, capogruppo di Sì – Toscana a Sinistra (leggi qui l’articolo) con la quale si citavano notizie di stampa secondo le quali in un’udienza del processo Tav “Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, avrebbe attribuito a RFI (Rete Ferroviaria Italiana) la scelta di smaltire le terre prodotte dalla fresa per lo scavo come rifiuti”.
L’assessore ha precisato che “agli atti del settore Via regionale non risulta ad oggi alcun documento” che si possa ricondurre a quanto sollevato da Fattori. Inoltre, ha aggiunto, se RFI (stazione appaltante) o l’appaltatore (oggi Nodavia) decidessero di gestire le terre e le rocce da scavo come rifiuti, con relativo trasporto su gomma, dovrebbero “porre un quesito al Ministero dell’Ambiente relativo alle modifiche del progetto della collina di schermo di Santa Barbara; e al progetto di cantierizzazione del nodo ferroviario di Firenze”.
Tommaso Fattori si è detto “parzialmente soddisfatto” della risposta. “Prendo atto – ha replicato – che il presidente della Regione dichiara qualcosa di così rilevante ma che non ha altrettanto fondamento, a quanto dice un assessore della sua Giunta, il che mi sembra quanto meno singolare”. Se questa volontà vi fosse, ha continuato il consigliere, vi sarebbe “una rivoluzione consistente” nel progetto in essere. A cominciare dal fatto di usare “camion al posto del ferro per il trasporto a Cavriglia, con il relativo impatto di inquinamento dell’area fiorentina e dei territori attraversati”.
Fonte: Regione Toscana
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