Rossano Ercolini: “È il tempo di scegliere da che parte stare. Primo impegno: investire i miliardi del Recovery Fund per la conversione ecologica”.
di Gabriella Congedo
LUCCA – Il movimento Rifiuti Zero, che dal piccolo Comune di Capannori in provincia di Lucca si è esteso in tutta Italia, è arrivato a una svolta e ha lanciato il suo progetto politico-culturale “Terra terra per la rivoluzione ecologica”. Che potrebbe preludere alla nascita di una vera e propria forza politica.
L’occasione è stata l’incontro di presentazione del libro “Il Bivio – Manifesto per la rivoluzione ecologica” di Rossano Ercolini, guida carismatica del movimento e direttore del Centro di Ricerca Rifiuti Zero di Capannori.
Il treno dunque è partito. A bordo ci sono già saliti attivisti, amministratori ed esperti provenienti prevalentemente, ma non solo, dall’universo Rifiuti Zero.
L’accelerazione impressa a un progetto che forse era già nell’aria è dovuta a due fattori: la crisi non solo sanitaria, ma anche di sistema innescata dal Covid 19 e il prossimo arrivo dei fondi del Recovery Fund. Una pioggia di miliardi che possono rappresentare un’occasione unica per invertire la rotta e mettere al centro delle scelte politiche future la questione ambientale. Ma bisogna impedire che ci mettano le mani i “soliti noti”, mette in guardia Ercolini, ”lobby e consorterie che sono i maggiori responsabili della crisi ambientale, allenati da sempre dalla maggior parte della politica italiana a dirottare i danari pubblici e dei cittadini (come la TARI nel caso della bolletta rifiuti) per progetti di industria sporca e quasi sempre assistita”.
Questa volta niente giochetti perché “i miliardi previsti dal Recovery Fund dovranno essere gestiti in modo trasparente coinvolgendo non solo il Parlamento ma soprattutto i larghi settori della società civile che in questi anni, spesso derisi e marginalizzati, hanno messo in guardia dai disastri ambientali”.
Il progetto politico è rivolto anche a tutte le forze politiche esistenti “a patto che si impegnino nei fatti e negli stanziamenti a mettere al centro la questione ambientale”. Ma se questo non dovesse succedere si profila “la concreta possibilità che questo progetto possa trasformarsi in vera e propria forza politica”.
Intanto dalla due giorni di Lucca si è costituito un gruppo di lavoro interdisciplinare con il compito di monitorare, ma anche di avanzare progetti concreti perché i soldi del Recovery Fund siano ben spesi.
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