Ecosistema

Sul Pratomagno conclusa la prima raccolta di fiorume, servirà a ripristinare le praterie abbandonate

Pratomagno_Toscana-ambiente
Foto dal sito del progetto LIFE ShepForBio

È la prima sperimentazione del genere in Toscana. Rientra fra le azioni del progetto LIFE ShepForBio per contrastare l’abbandono della montagna.

 

Redazione
11 agosto 2024

AREZZO – Un innovativo intervento di ripristino ambientale ha interessato una delle più suggestive aree di montagna della Toscana. Alcuni giorni fa si è conclusa la prima raccolta di fiorume sulle praterie del Pratomagno: sarà utilizzato per ripristinare altre superfici in stato di abbandono. È la prima sperimentazione del genere in Toscana.

Il fiorume, che altro non è che del seme “sporco” con all’interno anche altre parti apicali della pianta, è utilizzato oramai da diversi anni, in particolare nel Nord Italia, per interventi di ripristino ambientale (praterie, come in questo caso, ma anche cave e scarpate). Il Pratomagno è stato scelto in quanto habitat di interesse comunitario oggetto di interventi di ripristino nell’ambito del progetto LIFE ShepForBio.

Il fiorume viene raccolto da prati donatori appositamente individuati (si tratta quindi di seme autoctono) attraverso una speciale macchina dotata di una spazzola che, trainata da un trattore, stacca solo i semi dalla pianta, lasciando il resto in piedi; il prato potrà quindi essere successivamente pascolato o sfalciato.
Nel caso particolare del Pratomagno il fiorume sarà utilizzato per ripristinare superfici invase da ginestre e lampone in cui nei mesi scorsi sono stati condotti interventi di decespugliamento e pascolo rigenerativo. Altri interventi sono previsti anche nel territorio dell’Unione dei Comuni Valdarno Valdisieve.

Il progetto LIFE, in particolare l’Unione dei Comuni del Pratomagno, acquisterà una di queste macchine, che sarà messa a disposizione di tutti i partner del progetto (Unioni dei Comuni, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi); la macchina sta per essere ultimata e verrà consegnata a breve.

Questa prima raccolta è stata possibile grazie alla collaborazione del Parco Naturale del Monte Barro, che con il Centro Flora Autoctona della Lombardia è stato un pioniere dell’utilizzo del fiorume in Italia e che ha messo a disposizione una delle sue macchine. La Vaghi Engineering, la ditta che sta producendo la macchina per il Pratomagno, ha voluto partecipare all’iniziativa contribuendo alle fasi di trasporto.

Un progetto per salvare la montagna toscana dall’abbandono

Praterie e pascoli sono tra gli ambienti più ricchi di biodiversità ma la loro conservazione è minacciata dall’abbandono della zootecnia e dell’agricoltura tradizionale e, di conseguenza, dall’espansione incontrollata di vegetazione arbustiva e arborea che ne sta progressivamente modificando la funzionalità ecologica e la ricchezza di biodiversità.
Su tre di questi ambienti, classificati dalla UE come Habitat di interesse, interviene il progetto LIFE ShepForBio. Le aree interessate ricadono sia all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, a cavallo del crinale appenninico tra Toscana e Romagna, sia nella zona del Pratomagno, dorsale montuosa tra il Valdarno e il Casentino. Tra le iniziative avviate per contrastare abbandono e spopolamento ricordiamo la nascita della scuola per pastori e allevatori.

Foto dal sito del progetto LIFE ShepForBio
Foto dal sito del progetto LIFE ShepForBio

 

Tags