Carmignano e Poggio a Caiano presenteranno la candidatura in Regione. Entrambi i Comuni superano il 40% di superficie certificata bio.
di Gabriella Congedo
CARMIGNANO, POGGIO A CAIANO (Po) – Se Fiesole è stato il primo Distretto biologico della Toscana, il secondo nascerà probabilmente sulle colline predilette dai Medici e si chiamerà Distretto Biologico del Montalbano.
Ieri i Comuni di Carmignano e Poggio a Caiano, insieme all’Associazione Biodistretto del Montalbano, hanno raggiunto un accordo che permetterà loro di presentare alla Regione la candidatura dei propri territori a Distretto biologico.
La norma di riferimento è la legge regionale n° 51 del 2019 che promuove “la costituzione di distretti dove siano adottate politiche di tutela dell’uso del suolo, di riduzione della produzione di rifiuti, di difesa dell’ambiente, di promozione delle produzioni biologiche e di salvaguardia e valorizzazione della biodiversità agricola e naturale”.
I due Comuni hanno deciso di camminare insieme in questo percorso che, fanno sapere, è aperto a tutti coloro che vorranno farne parte.
Il progetto parte da lontano. Nel 2016, dopo anni di incontri, nasce l’associazione Biodistretto del Montalbano. Nello stesso anno dieci amministrazioni comunali (Capraia e Limite, Cerreto Guidi, Larciano, Lamporecchio, Vinci, Carmignano, Quarrata, Poggio a Caiano, Monsummano e Serravalle Pistoiese) firmano un protocollo d’intesa che le impegna a mettere in atto politiche che abbiano al centro la qualità della vita e la salute degli abitanti.
Il progetto dunque è uno solo. Carmignano e Poggio a Caiano hanno deciso di gettare il cuore oltre l’ostacolo e fare da apripista. Le carte in regola per ottenere il riconoscimento dalla Regione ci sono tutte. Secondo la legge, il Distretto biologico è un sistema produttivo locale “a spiccata vocazione agricola biologica che rispetta i criteri di sostenibilità ambientale, conservazione del suolo agricolo e tutela dell’agrobiodiversità” e si costituisce mediante un accordo tra soggetti pubblici e privati che “operano in modo integrato nel sistema produttivo locale”.
Si fa poi una distinzione tra i soggetti che devono obbligatoriamente essere parti dell’accordo per il riconoscimento del distretto biologico: almeno tre imprenditori agricoli biologici e un terzo dei Comuni del territorio del distretto, e altri che possono, invece, aderire all’accordo come associazioni o enti pubblici o privati.
Tra i requisiti indispensabili per ottenere il riconoscimento, almeno il 30% della superficie agricola totale del distretto che deve essere coltivata con metodo biologico.
L’iter prevede ora di portare l’accordo in tempi rapidi nei consigli comunali dei due Comuni per l’approvazione e partire così con la preparazione di tutta la documentazione necessaria alla candidatura.
“Oggi è una gran bella giornata – commenta il sindaco di Carmignano Edoardo Prestanti -. Quest’intesa potrebbe portare in tempi brevi a concretizzare il progetto ambientale più ambizioso a cui i Comuni medicei stanno lavorando da anni: un Distretto Biologico del Montalbano. Un modello di sviluppo in cui crescita economica, tutela dell’ambiente e della salute e qualità della vita vanno assieme. Assieme al Comune di Poggio a Caiano e a tutte le associazioni e le aziende che da anni hanno scelto il rispetto dell’ambiente consegneremo ai nostri figli una parte di mondo migliore”.
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