Appuntamenti Ecosistema

Storie di prede e predatori di montagna ai tempi del cambiamento climatico

Vipera dell'Orsini
Vipera dell'Orsini
Conferenza di Giovanni Amori del CNR per il ciclo “Una montagna di vita”. Il 6 marzo al Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa.

 

CALCI (Pi) – Il 6 marzo alle 16,30 presso il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa si terrà la conferenza “Mangia o è mangiato? Chi la spunterà? Storie di prede e predatori in ambiente montano” di Giovanni Amori (Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri, CNR). L’incontro si inserisce nel ciclo “Una montagna di vita – Ecosistemi d’alta quota e cambiamenti climatici”.

Di cosa si parlerà
L’evoluzione delle specie animali e vegetali è stata profondamente influenzata dai cambiamenti climatici. Per esempio, le ere glaciali hanno condizionato la distribuzione di molte piante e animali e in Europa le specie meno adattate sono scomparse oppure hanno trovato rifugio spostandosi a sud lungo le tre penisole mediterranee.
Le estinzioni o la perdita di biodiversità dei mammiferi iniziarono nel tardo Pleistocene e all’inizio dell’Olocene (circa 11.700 anni fa) quando alcune specie (come il Rinoceronte lanoso, l’Orso delle caverne, il Megalocero o il Cervo gigante) scomparvero principalmente a causa dei cambiamenti climatici.

Un gran numero di specie, invece, si estinse quando l’uomo iniziò a stabilire i primi insediamenti, circa nel VI millennio a. C. In quel periodo, l’uomo passò da uno stile di vita nomade a uno agricolo. Da allora, la principale causa delle estinzioni sono state le attività umane: la caccia eccessiva, l’introduzione di malattie, la distruzione dell’habitat e l’introduzione di specie esotiche.

Anche i cambiamenti climatici hanno un impatto sulle singole specie animali e vegetali e possono modificare gli ecosistemi e tutte le componenti che ne fanno parte. Verrà analizzato un sistema di preda-predatore di piccoli mammiferi e vipere nelle aree montuose d’Italia: attraverso dei modelli di previsione climatica si vedranno le possibili modificazioni della presenza nel 2020, 2050 e 2080 in Italia di due specie di rettili predatori (il marasso e la vipera dell’Orsini) e delle loro prede, due piccoli mammiferi (l’Arvicola delle nevi e il toporagno alpino). Questi scenari dimostreranno come il cambiamento dell’area abitata dalle prede delle vipere potrebbe causare effetti a cascata sul delicato sistema preda-predatore.

Info e contatti: info.msn@unipi.it – www.msn.unipi.it

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