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Basta amianto in discarica, la Toscana favorirà tecnologie per inertizzarlo

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Mozione di Sì-Toscana a Sinistra approvata all’unanimità dal Consiglio regionale.  Tommaso Fattori: “Esistono tecniche che consentono di inertizzarlo e riutilizzarlo in cantieristica ed edilizia”.

 

Dopo ventisei anni dalla definitiva messa al bando, in Italia l’amianto è ancora un problema. Per colpa del killer silenzioso si continua a morire (si parla di 6.000 decessi all’anno) e le bonifiche procedono a rilento. Esistono però tecnologie in grado di trasformarlo in un materiale innocuo: il procedimento si chiama “inertizzazione”.
E proprio su questo tema Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una mozione per lo sviluppo e la diffusione in Toscana di pratiche di inertizzazione dell’amianto.

La mozione, presentata da Sì-Toscana a Sinistra, primo firmatario il capogruppo Tommaso Fattori(insieme a Paolo Sarti) e sottoscritta anche da Monica Pecori (gruppo misto-Tpt), impegna la Giunta regionale a “incentivare e sostenere”, nei futuri atti normativi in materia di economia circolare, così come all’interno del prossimo Piano regionale dell’amianto, “azioni finalizzate all’inertizzazione dei rifiuti contenenti amianto”, anche favorendo la diffusione di specifici impianti industriali, in modo da dare “concreto impulso sia all’attività di bonifica, sia alla nascita di un’economia circolare di sottoprodotti riutilizzabili in edilizia e cantieristica”.

“Ben due delle discariche toscane che ricevevano la fibra killer, ossia Bulera e Tiro al Segno, hanno esaurito la cella amianto e la discarica di Cava Fornace, che mai avrebbe dovuto ricevere rifiuti contenenti amianto, deve essere chiusa immediatamente” – ha spiegato Fattori presentando la mozione in aula. Al no alle discariche corrisponde una proposta concreta: “Incentivare e sostenere la nascita e la diffusione di impianti industriali capaci di inertizzare i rifiuti contenenti amianto creando un’economia circolare di sottoprodotti riutilizzabili in edilizia e cantieristica. Esistono tecnologie già industrializzate in grado di degradare in maniera assolutamente affidabile l’amianto, come ben illustrato dagli studi del CNR”.
Nella mozione si impegna anche la Giunta regionale a intervenire presso il Governo per ripristinare gli incentivi per la bonifica di tetti e coperture in amianto attraverso l’installazione di impianti fotovoltaici.

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