Dagli scarti agricoli calore e acqua calda per scuole e palestre. Il cippato grevigiano riscalda piscina e campi da tennis. Una scuola “intelligente” a Barberino Val d’Elsa.
CHIANTI FIORENTINO (Fi) – Due centrali a biomasse, una costante attività di manutenzione e pulitura degli argini della Pesa, una scuola ‘intelligente’ che ricorre alla tecnologia della domotica, all’energia della terra e del sole per illuminare, riscaldare gli ambienti, produrre acqua calda e rendersi autonoma sul piano energetico. Sono alcuni degli esempi più virtuosi realizzati dai Comuni dell’Unione che investono sull’anima rinnovabile e solare del Chianti e della Valdelsa per qualificare la crescita del territorio rispettando, valorizzando e tutelando l’ambiente.
Sono impianti innovativi, dotati di tecnologie digitali e sofisticate come l’informatica e l’elettronica applicata alla gestione e al telecontrollo di edifici comunali, si avvalgono dell’integrazione di diverse fonti rinnovabili come il geotermico, il fotovoltaico, il solare termico, e utilizzano gli scarti agricoli ricavati dall’attività forestale e dalla manutenzione delle aree fluviali per riscaldare scuole, palestre, piscine, impianti sportivi e centri socio-culturali.
Il Comune di Greve in Chianti ha scommesso sull’energia del bosco. La centrale a cippato di via Colognole, nel capoluogo, è la prima della Toscana progettata e costruita per rispondere al fabbisogno energetico e riscaldare una piscina comunale e gli impianti sportivi connessi attraverso le biomasse legnose di provenienza chiantigiana. Cippato vergine di qualità che, bruciando in un impianto costituito da due caldaie telegestite della potenza complessiva di 500kWt, si trasforma in energia pulita e produce l’1 per cento di cenere, rispetto al volume complessivo delle biomasse, da usare come ammendante in grado di restituire sali minerali alla terra da cui proviene.
La scuola primaria di Barberino Val d’Elsa, sette milioni di euro investiti sul diritto allo studio dei cittadini del futuro, è la più importante opera pubblica dell’Unione comunale del Chianti fiorentino. Si estende su una superficie di oltre 3mila metri quadri ed è caratterizzata da soluzioni architettoniche studiate per favorire il risparmio energetico come le aperture a vetro, l’impianto di riscaldamento radiante a pavimento alimentato da sonde geotermiche, le batterie fotovoltaiche e i pannelli solari termici sulla copertura per la produzione di acqua calda sanitaria.
La centrale a biomasse di Cerbaia, attiva da sette anni, ha una potenza pari a 348 kw ed è costata circa 250mila euro, di cui oltre 100mila finanziati da contributi regionali. E’ un investimento che permette al Comune di risparmiare 10mila euro l’anno. L’impianto riscalda la scuola primaria, la scuola per l’infanzia e il centro socio-culturale di Cerbaia. La tecnologia dell’impianto permette di sfruttare materiale legnoso proveniente dai residui dei tagli boschivi e delle potature di frutteti, viti e olivi, poi trasformato in cippato.
Lavori di pulitura e tagli selettivi, effettuati costantemente tutto l’anno, fanno parte dell’opera di manutenzione degli argini dei corsi d’acqua del Chianti e della Valdelsa, realizzati dai Comuni del Chianti attraverso il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno. Si tratta di opere fondamentali per la prevenzione del dissesto idrogeologico, la tutela del patrimonio ambientale e la fruibilità di queste aree da parte di cittadini e turisti. Gli scarti derivanti dalla pulitura della Pesa, nel tratto che attraversa la frazione di Sambuca Val di Pesa, servono per il riscaldamento della centrale a cippato di Tavarnelle, a servizio del complesso scolastico di via Allende.
Fonte: comuni del Chianti fiorentino
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