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Spreco alimentare, Coldiretti: “Ogni toscano butta 27 chili di cibo all’anno”

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In occasione dell’Earth Overshoot Day l’associazione traccia un quadro severo dello spreco alimentare in Toscana. La frutta è l’alimento più sprecato.

 

Redazione
17 agosto 2023

Lo spreco alimentare è sì un problema di carattere etico ma anche con notevoli conseguenze in termini di impatto ambientale. Per produrre cibo è necessario utilizzare acqua, terra e soprattutto energie da fonti fossili largamente impiegate per coltivare, spostare, processare il cibo, insieme al metano prodotto dalla digestione anaerobica che si ha quando i rifiuti alimentari vengono buttati in discarica.

Oltre che per le emissioni di anidride carbonica lo spreco di cibo è responsabile di una deforestazione sempre maggiore, che porta a una grossa e inutile perdita in termini di biodiversità. Negli ultimi anni il movimento contro lo spreco alimentare è molto cresciuto grazie anche ad alcune campagne come Disco Soupe Feeding the 5000

Secondo l’analisi di Coldiretti Toscana pubblicata in occasione dell’Earth Overshoot Day 2023 del 29 luglio scorso “ogni toscano butta nella pattumiera 27 chilogrammi di cibo a testa all’anno, 100 mila tonnellate se consideriamo tutta la popolazione residente, in una situazione in cui il 15% delle famiglie della regione vive in condizione di povertà relativa e sono migliaia coloro che si rivolgono alle mense dei poveri”. 

Secondo l’associazione dei coltivatori l’umanità ha già “finito” tutte le risorse che la natura produce in un intero anno e inizia ad andare a debito. A guidare la classifica degli sprechi sono le abitazioni private dove si butta mediamente circa l’11% del cibo acquistato mentre mense e rivenditori ne gettano rispettivamente il 5% e il 2%. “Un fenomeno che determina anche effetti dirompenti sull’economia e sul piano ambientale – precisa Coldiretti Toscana – poiché le emissioni associate allo spreco alimentare rappresentano l’8-10% del totale dei gas serra“. 

La frutta è l’alimento più sprecato, con 1,2 chili a testa che finiscono nella pattumiera in un anno, seguita dal pane con oltre 0,8 chili pro capite e poi da insalata, verdure, aglio e cipolle che si traducono in uno spreco oltre che alimentare anche economico. “Dalla cucina degli avanzi alla sempre più richiesta doggy bag al ristorante, dal ritorno della gavetta in ufficio agli orti sul balcone e al pranzo al sacco sul mare, dalla lista della spesa allo sguardo attento alla data di scadenza fino al boom della spesa nei mercati contadini a chilometro zero – conclude Coldiretti Toscana – sono solo alcune delle strategie adottate dai toscani che hanno fatto scendere del 12% lo spreco alimentare nelle case nell’ultimo anno”.

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