L’esemplare è diverso dai delfini “classici” e appartiene a una specie rara. Secondo gli esperti preferisce in genere zone dove la profondità raggiunge e supera i 1000 metri.
DONORATICO (LI) – Il 22 dicembre un grosso cetaceo si è spiaggiato nel comune di Castagneto Carducci, lungo il litorale all’altezza del ristorante La Conchiglia (subito a nord rispetto al porto di San Vincenzo). All’arrivo del personale ARPAT si è constatato il decesso del delfino; le acque troppo basse non hanno permesso di agire con mezzi nautici e si è optato per un recupero via terra dell’animale. E’ intervenuta anche la task force nazionale nata dalla collaborazione fra Ministero dell’Ambiente e Università degli studi di Padova (Cetacean stranding Emergency Response Team – CERT) per gestire le emergenze connesse agli spiaggiamenti di grandi cetacei (maggiori di 5 metri di lunghezza).
La forma del corpo dell’animale è abbastanza diversa dai delfini “classici”: il corpo è tozzo, la testa piccola con un rostro molto corto e la bocca a forma di S (“balena dal becco” è la denominazione volgare inglese, beaked whale). L’esemplare spiaggiato a Donoratico era un maschio lungo 5,38 metri e del peso di circa 38 quintali. Lo scheletro dello Zifio, data la sua peculiare caratteristica di appartenenza a specie rara di “deep diver” e l’inconsueto rinvenimento di un esemplare in perfetto stato di conservazione, è stato recuperato dal Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, a Calci.
Le indagini veterinarie sono ancora in corso, ma si può intanto anticipare che lo Zifio era un soggetto adulto/anziano, magro e molto debilitato da una grave parassitosi che aveva compromesso le funzioni cardiocircolatorie e gastro-enteriche (danni alle arterie degli stomaci e del pancreas). Ulteriori analisi sono ancora in corso per capire eventuali altri fattori che possano aver concorso alla sua morte.
Fonte: ARPAT
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