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Specie protette: Gheppio ucciso dai bracconieri nel Padule di Bientina

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Foto WWF Lucca
Il WWF Lucca che ha segnalato l’episodio: “E’ una vergogna di fronte alla società civile e all’Europa intera che la nostra fauna venga falcidiata per divertimento”.

 

Redazione

Gheppio ucciso BientinaPISA, LUCCA – Continuano gli attacchi alla fauna selvatica da parte dei bracconieri. Un’altra vittima ‘illustre’ viene segnalata dal Wwf di Lucca: questa volta si tratta di un esemplare di Gheppio, un piccolo falco protetto dalla direttiva Uccelli dell’Unione Europea, colpito e ucciso pochi giorni fa da pallini da caccia e ritrovato nei pressi del padule di Bientina.
Sempre il Wwf nei giorni scorsi aveva dato notizia di un bracconiere sorpreso a catturare volatili con la tecnica dell’uccellagione. Nei guai era finito un lucchese sorpreso dai carabinieri forestali in collaborazione con le guardie giurate del Wwf Lucca.

“E’ una vergogna che la nostra fauna venga falcidiata per divertimento dai bracconieri – dicono dal Wwf di Lucca – una vergogna di fronte alla società civile e all’Europa intera che considera giustamente gli uccelli un patrimonio collettivo”.
Il bracconaggio, spiega l’associazione ambientalista, è una piaga che in Italia cancella quotidianamente specie protette. Una strage le cui vittime più illustri spesso sono proprio i rapaci, che in coincidenza dell’apertura della caccia vengono trovati feriti o uccisi dalle armi dei cacciatori. Questo fenomeno rende più precaria e difficile la conservazione di specie già a rischio o in declino per colpa di habitat trasformati o degradati.

Per arginare questi reati da molti anni il Wwf forma e mette in campo le sue Guardie volontarie antibracconaggio le quali, prosegue la nota “sono costantemente impegnate nel controllo sul territorio per arginare il bracconaggio, soprattutto nelle tante ‘aree calde’, tra cui Stretto di Messina, Valli bresciane, Delta del Po, piccole isole, ma anche nel padule di Bientina e nel lago di Sibolla, dove ci sono stati ripetutamente segnalati episodi di bracconaggio. Per aiutare i nostri ranger volontari stiamo chiedendo in questi mesi l’aiuto di tutti: il loro impegno è particolarmente gravoso poiché si stratta di persone ‘non armate’ che controllano altre munite di fucili”.

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