Ecosistema

Solo 12 tartarughine nate nel primo nido di Pianosa; incredibile schiusa sulla costa apuana

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Schiusa record al lido di Poveromo (foto Centro didattico WWf dei Ronchi)

Sull’isola ora si attende la schiusa degli altri 5 nidi. Sorpresa a Poveromo (Ms) dove 113 tartarughine sono sbucate dalla sabbia e hanno raggiunto il mare.

 

di Gabriella Congedo
2 settembre 2024

Uova non aperte nel nido di Pianosa (foto Legambiente Arcipelago Toscano)
Uova trovate nel nido di Pianosa (foto Legambiente Arcipelago Toscano)

ISOLA DI PIANOSA (Li) – Appena 12 tartarughine nate su 60 uova deposte. L’ambiente indisturbato e protetto di Cala Giovanna non ha garantito il successo riproduttivo al primo dei 6 nidi di Pianosa, l’isola dei record.

Trascorsi diversi giorni dall’emersione di alcune tartarughe marine dal primo nido (leggi qui l’articolo), visto che non succedeva più niente si è deciso di procedere allo scavo del nido e la sorpresa è stata grande. Giuliana Terracciano dell’Istituto zooprofilattico del Lazio e della Toscana ha potuto verificare che la tartaruga aveva depositato 60 uova dalle quali sono nate solo 12 tartarughine, con un successo riproduttivo di appena il 20%. 4 uova erano “pipped”, cioè con tartarughine morte, ancora parzialmente dentro il guscio e che non sono riuscite a uscire dall’uovo mentre 44 uova non si erano schiuse. Il nido era profondo 49 centimetri e largo 22, il primo uovo è stato trovato a 40 centimetri di profondità nella sabbia.

Sul perché sia andata così al momento nessuno può dirlo con certezza: “Forse la causa è la bassa temperatura della sabbia che a Cala Giovanna in alcune aree è poco più di un sottile strato tra la roccia e il mare, forse ci sono altri problemi” spiega Isa Tonso, responsabile del progetto tartarughe marine di Legambiente e Parco Nazionale Arcipelago Toscano e referente del progetto LIFE TurtleNest.

Intanto le volontarie di Legambiente, affiancate dall’Associazione per la difesa dell’Isola di Pianosa e dai detenuti del carcere di Porto Azzurro di stanza a Pianosa, aspettano la schiusa del secondo nido che tarda ad arrivare e temono che lo scarso successo riproduttivo del primo rappresenti un cattivo segnale anche per gli altri 5 nidi.

Per Umberto Mazzantini, responsabile mare di Legambiente Toscana, comunque andrà i nidi di Pianosa sono un tesoro scientifico: “L’analisi finale dei 6 nidi di Pianosa sarà molto importante per capire il futuro di questi antichissimi animali che a volte sembrano comportarsi in maniera strana o “perfetta” secondo parametri che noi attribuiamo loro, ma che spesso si rivelano sbagliati. Alla fine, le tartarughe fanno come vogliono, stupendoci ogni volta nel bene e nel male”.

Una sorpresa di segno opposto è arrivata invece dall’incredibile schiusa al bagno Isa di Poveromo (Massa) dove nei giorni scorsi sono sbucate dalla sabbia ben 113 tartarughine Caretta caretta sotto gli occhi increduli e commossi dei presenti. Tutte le piccole hanno raggiunto il mare.

Forse spinte dal cambiamento climatico, da qualche anno in Toscana le tartarughe marine si stanno spingendo in territori nuovi. Come l’isola di Pianosa con i suoi nidi record, mai scelta prima dalle Caretta caretta; o la costa apuo-versiliese, nel nord della Regione, che per la terza estate consecutiva si conferma una delle loro zone preferite. Scelte imprevedibili e ancora tutte da studiare di questi misteriosi e antichissimi animali marini che non finiscono di stupirci.

Apertura del primo nido di Pianosa (foto Legambiente Arcipelago Toscano)
Apertura del primo nido di Pianosa (foto Legambiente Arcipelago Toscano)

 

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