Chiusa dal 2006, l’azienda trattava rifiuti pericolosi e non pericolosi ed era entrata anche in un’indagine della commissione parlamentare Ecomafie.
di Gabriella Congedo
CASCINA (Pi) – Ha inquinato per anni ed è finita anche nel mirino della commissione parlamentare Ecomafie. Ma adesso per l’ex Decoindustria di Cascina (trattamenti di rifiuti pericolosi e non pericolosi) è scattata l’ora della bonifica grazie agli oltre 5 milioni di euro (5.173.000) stanziati dal ministero della Transizione Ecologica su fondi del PNRR.
Si tratta di finanziamenti destinati ai cosiddetti “siti orfani”, cioè quei siti contaminati per i quali non è più possibile perseguire i responsabili. In Toscana ne sono stati individuati 10 e l’ex Decoindustria è tra questi (leggi qui l’articolo).
Ma non si era detto che chi inquina paga? In teoria sì, ma in questo caso c’è di mezzo un fallimento, quello della società che gestiva l’impianto. “Spesso ci sono situazioni come questa di Cascina, dove chi ha inquinato non è più perseguibile e i costi materiali e immateriali rischiano di ricadere sulle comunità locali – ha spiegato in conferenza stampa l’assessora regionale all’Ambiente Monia Monni – Grazie alle risorse del Pnrr, che il Governo ha stanziato sulla bonifica dei ‘siti orfani’, riusciamo a intervenire riqualificando queste aree e restituendole ai territori”.
La storia
Una piccola Terra dei Fuochi, entrata anche in un’indagine sulle eco-mafie. In passato la Decoindustria è stata oggetto di numerose prescrizioni fino alla chiusura, nel 2006, nell’ambito di un procedimento penale, con sequestro preventivo del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri su disposizione del tribunale di Napoli (indagine “Carosello” sul traffico di rifiuti a livello nazionale).
Dopo la dichiarazione di fallimento della società, tra il 2007 e il 2010 la Provincia di Pisa ha cominciato a mettere in sicurezza il sito rimuovendo i rifiuti stoccati. Negli anni successivi la Regione Toscana ha finanziato prima un intervento di urgenza per la rimozione e lo smaltimento di una parte dei reflui, poi la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti solidi e lo smantellamento dei serbatoi. Ci si è messo di mezzo anche un incendio doloso che ha provocato uno sversamento di rifiuti liquidi nei bacini di contenimento. In tutto per la sola messa in sicurezza sono stati spesi dal 2008 al 2015 circa 6 milioni di euro.
Adesso finalmente si volta pagina con la bonifica vera e propria. A essere beneficiaria dei fondi ministeriali è la Regione Toscana mentre il Comune di Cascina è l’ente attuatore. L’intenzione, spiega il sindaco Michelangelo Betti, è quella di restituire quest’area alla comunità: “Vogliamo avviare un percorso partecipativo per condividere le scelte con i cittadini. Vista l’area in cui si trova, l’idea potrebbe essere quella di realizzare un piccolo parco a disposizione di tutti”.
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