Allarme plastica nel Mediterraneo: il 17 aprile lancio del progetto internazionale che coinvolge 15 partner, di cui è referente scientifico l’Università di Siena.
SIENA – L’allarme degli scienziati per l’altissimo livello di inquinamento da plastica nel Mediterraneo viene accolto dalle istituzioni europee. Da ora in avanti si cercherà di uniformare la legislazione in materia e attivare azioni concrete. Interreg Europe, il fondo dell’Unione Europea per lo sviluppo regionale, ha approvato e concesso un importante finanziamento al progetto “Plastic Busters MPAs”, dedicato alla tutela delle aree protette del Mediterraneo, alla valutazione dell’impatto delle plastiche e delle microplastiche sulla fauna marina, alla definizione di azioni comuni di lotta all’inquinamento.
Il lancio ufficiale del progetto internazionale, di cui è referente scientifico l’Università di Siena, si terrà il 17 aprile con un incontro pubblico a Siena, nell’aula magna del Rettorato dell’Ateneo, a partire dalle ore 14. Interverranno tutti i partner del progetto e rappresentanti di istituzioni italiane ed europee che si occupano di ambiente marino, tra cui Union for the Mediterranean con il suo copresidente Mohamad Afana, ministro dell’ambiente della Giordania; Unesco; Segretariato europeo Interreg Med; ISPRA, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.
Plastic Busters MPAs, progetto quadriennale appena avviato, che coinvolge 15 partner da Italia, Spagna, Francia, Grecia, Albania, Croazia e Slovenia, ha ottenuto un finanziamento di oltre 5 milioni di euro. La responsabilità scientifica è dell’Ateneo senese con il gruppo di ricerca della professoressa Maria Cristina Fossi ed è coordinato da ISPRA.
Si tratta del primo progetto su scala mediterranea in cui i paesi dell’Unione Europea e altri candidati all’adesione uniscono le forze per affrontare il problema dei rifiuti marini. Il Mediterraneo è infatti una delle aree più colpite da rifiuti plastici nel mondo. Anche all’interno delle aree protette, gli impatti sulla fauna marina, comprese le specie in via di estinzione, non sono completamente conosciuti e sono ancora insufficienti le misure di prevenzione e mitigazione.
“Plastic Busters MPAs”, nell’ambito del programma Med-Interreg (2014-2020), avrà il compito di diagnosticare gli impatti delle macro e microplastiche sulla biodiversità nelle aree marine protette, di definire e testare misure di sorveglianza, prevenzione e mitigazione dell’inquinamento marino da rifiuti plastici, di sviluppare un quadro comune di azioni, di politiche e di legislazione.
Fonte: Università di Siena
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