Rinnovabili

‘Sì alle rinnovabili ma senza distruggere l’ambiente’, contro-appello all’assessore regionale Monia Monni

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Un gruppo di associazioni tra cui Italia Nostra, Cai e Atto Primo replica alla lettera aperta che chiede alla Regione Toscana di decuplicare l’installazione di rinnovabili.

 

18 luglio 2024

Con questa lettera all’assessore regionale all’Ambiente Monia Monni e al presidente Eugenio Giani un gruppo di associazioni replica alla lettera aperta di alcuni giorni fa firmata da altre associazioni ambientaliste (tra le quali Ecolobby, Legambiente, Ecofuturo, Wwf, Fridays for Future) e chiede l’apertura di un tavolo di lavoro dove ognuno dei soggetti interessati possa far sentire la propria voce.

Gentile assessore Monia Monni,
le sottoscritte Associazioni avvertono il dovere di segnalarLe la spiacevole, inaccettabile discriminazione operata nei loro confronti, senza la benché minima informazione preliminare, dalla Lettera aperta all’assessore all’Ambiente della Regione Toscana Monia Monni, recentemente scritta da un gruppo di rappresentanti di Associazioni toscane che operano – anche alla scala nazionale – sulle variegate tematiche ambientali (primo firmatario Mauro Romanelli – Ecolobby).

Anche le sottoscritte Associazioni sono, infatti, da molto tempo impegnate – a livello toscano e talora a quello nazionale – sulle stesse problematiche della tutela e della fruizione sostenibile del patrimonio ambientale e paesaggistico, anche a vantaggio della qualità della vita e della salute della popolazione di oggi e di domani.

Riguardo alla enunciata Lettera aperta, le sottoscritte Associazioni non condividono il tono apocalittico, relativo alla nostra tragica realtà ecologica, e insieme di ingenua sicumera di poter risolvere il grave problema del “cambiamento del clima” con la facile terapia dell’installazione di impianti rinnovabili di 700 MW “abbondanti di fotovoltaico ed eolico all’anno, per ciascuno dei prossimi sei anni. 2 MW ogni giorno. Ogni due giorni, l’equivalente di una pala eolica delle dimensioni di quelle del parco di Villore nel Mugello, per capirsi...”.

E ancora, le sottoscritte Associazioni non condividono l’assunto che il “rifiuto e pregiudizio verso eolico e fotovoltaico” espresso da “molti territori” – una protesta che sta accrescendosi non solo in Toscana – dipenda dalla mancanza di “informazione” ad hoc, come ritengono ingenuamente gli autori della Lettera aperta.

Il “rifiuto” sempre più diffuso non solo tra i cittadini ma anche tra gli amministratori pubblici che osteggiano l’eolico e il fotovoltaico (ma solo il fotovoltaico appoggiato a terra!) dipende, infatti, proprio dalla consapevole valutazione degli effetti negativi che tali impianti producono: ovvero lo smodato consumo di suolo agricolo e forestale e gli insostenibili impatti su ambiente, biodiversità, equilibri idromorfologici, paesaggio, agricoltura, turismo rurale ed escursionismo, e più in generale sulle economie locali incentrate su questi valori; a tutto, unico vantaggio delle industrie nazionali e internazionali che – forti degli ingenti incentivi disposti dall’Europa che sostanzialmente le salvaguardano dai rischi aziendali – stanno prepotentemente applicando sui nostri territori logiche di vera e propria colonizzazione, ormai bene evidenti ai cittadini e a molti amministratori pubblici, anche per effetto dei continui aumenti delle bollette dell’energia.

In altri termini, le sottoscritte Associazioni non condividono la ‘ricetta’ invocata nella prima parte della Lettera aperta, all’insegna soprattutto di impianti industriali eolici, con torri di cemento e acciaio di centinaia di tonnellate, alte da quasi 200 a 250 metri, da impiantare peraltro in territori notoriamente poco ventosi: sui crinali appenninici prevalentemente boscati dai fragili equilibri idromorfologici e sismici, oppure sulle colline interne e costiere toscane prevalentemente agricole, particolarmente le maremmane, che per la loro attrazione turistica internazionale sono percepite e fruite come modello del “bel paesaggio” toscano.

La Lettera aperta fa leva su un modello del tutto sbagliato. Si dovrebbe invece guardare a un’attenta programmazione di energie rinnovabili correlate alla grande energia solare di cui l’Italia dispone, con impianti che salvaguardino realmente i suoli agricoli e la loro produttività, in grado di coinvolgere democraticamente i territori, le comunità e le imprese locali, occupando i tetti dei fabbricati privati e pubblici (a esclusione di quelli monumentali), delle zone industriali e commerciali, delle aree dismesse e da bonificare, dei tracciati infrastrutturali di autostrade e ferrovie: come chiaramente richiesto dalla Coalizione Articolo 9 nell’occasione della vicenda degli Stati Generali riuniti a Roma il 22 maggio 2024.

Per tutto il resto, le Associazioni che sottoscrivono la presente lettera condividono lo spirito di fondo della Lettera aperta e concordano con le proposte in quella elencate, a partire dal ruolo basilare che deve essere concesso, con la massima urgenza, alle CERs/Comunità Energetiche Rinnovabili solidali, per finire con la necessaria ridiscussione generale dei principi ai quali incardinare con coerenza le politiche urbanistico-territoriali regionali e locali.

Anche per il delicato, importante e urgente problema della corretta individuazione delle aree idonee alla localizzazione delle fonti rinnovabili, come da decreto ministeriale pubblicato nella G.U. del 2 luglio, queste Associazioni Le chiedono, assessore Monni, di creare un’occasione di incontro e confronto permanente, un tavolo di lavoro fra tutti gli interessati, per affrontare con serenità e nel migliore dei modi il problema della Transizione Ecologica ed Energetica.

I firmatari

  • Club Alpino Italiano Sezione di Firenze – Luigi Bardelli
  • Italia Nostra Toscana APS – Giuliana Ficini
  • Atto Primo Salute Ambiente Cultura ODV – Tiziana Vigni
  • Comitato Tutela Crinali Mugellani – Crinali Liberi
  • Associazione Altura ODV – Fabio Borlenghi (segretario)
  • Comitato Alberi Empoli Viale IV Novembre – Simona Bertini
  • Gufi_Gruppo Unitario Foreste Italiane – Giovanni Damiani
  • Gruppo di Intervento Giuridico – Stefano Deliperi
  • Movimento per la Terra – Sonia Savioli
  • Non Una di Meno Mugello
  • Comitato no eolico industriale di Firenzuola
  • Apuane Libere – Gianluca Briccolani
  • L’AltritaliaAmbiente
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