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Sensori intelligenti nelle Oasi Wwf di Burano e Orbetello segnaleranno gli abusi ambientali

Fenicotteri Orbetello_Wwf
Fenicotteri all'Oasi Wwf di Orbetello (foto di Fabio Cianchi)

Huawei e Wwf insieme per difendere la biodiversità. Un sofisticato sistema di rilevazione segnalerà le attività illegali in tempo reale.

 

Redazione

GROSSETO – Sensori intelligenti alimentati a energia solare, in grado di raccogliere i suoni della natura ma anche i segnali di attività illegali come il bracconaggio, saranno presto installati nelle Oasi WWF di Orbetello e Burano. Quando la tecnologia è al servizio dell’ambiente.

Il progetto si chiama “Nature Guardian Project”, Huawei l’ha già lanciato in vari Paesi insieme all’organizzazione no-profit Rainforest Connection. Adesso grazie alla collaborazione con il WWF approda anche in Italia, precisamente nelle tre Oasi di Orbetello e Burano in Toscana e di Astroni in Campania.

L’obiettivo è chiaro: attraverso il monitoraggio continuo e la registrazione dei suoni all’interno delle Oasi individuare i segnali di attività illegali a danno dell’ambiente e della sua fauna per poterle prevenire e combattere. Il bracconaggio dunque, ma anche il disboscamento illegale, incendi dolosi o l’accesso non autorizzato, soprattutto con veicoli da motocross.
I dispositivi raccolgono i suoni dell’ambiente e li trasferiscono su apposite piattaforme dove vengono analizzati con il supporto dell’Intelligenza artificiale. Un sistema che ha già dato buoni risultati in altri Paesi come Grecia, Cile, Costa Rica, Malesia e Filippine.

Il progetto in Toscana: Orbetello e Burano

A installare i dispositivi nelle Oasi della Maremma sarà un team composto da membri del WWF, tecnici di Rainforest Connection e guardie forestali. Quando saranno rilevati colpi d’arma da fuoco o altri suoni riconducibili a pratiche illegali verranno immediatamente inviati a una piattaforma di controllo, che verificherà la segnalazione e potrà attivare subito le autorità competenti.

Dei 45 dispositivi che verranno installati nelle tre Oasi italiane 10, denominati “Guardiani della Natura”, registreranno i suoni fino a 3 km di distanza per inviare allarmi in tempo reale alle guardie WWF mentre gli altri 35, denominati “Edge Audiomoth”, lavoreranno offline immagazzinando i suoni di questi ecosistemi il cui studio, in seguito, permetterà di ampliare le conoscenze sulla biodiversità e raccogliere preziose informazioni sulle specie animali, l’impatto dei cambiamenti ambientali e delle attività umane.

Iniziative come questa – commenta Marco Galaverni, direttore Programma e Oasi di WWF Italia – ci consentono di affiancare ai tradizionali metodi di studio della biodiversità modalità innovative di rilevamento, che consentiranno di conoscere sempre meglio il patrimonio naturale tutelato dalle nostre Oasi e di intervenire prontamente in caso di attività illegali”.

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