Il nuovo spazio della Rete Semi Rurali sarà inaugurato sabato 6 aprile. Ospiterà la Casa delle Sementi, una biblioteca e spazi per conoscere, studiare e confrontarsi.
SCANDICCI (Fi) – È tutto pronto per l’inaugurazione, sabato 6 aprile alle 18 in piazza Brunelleschi 8 a Vingone (nei locali dell’ex Coop), della Casa dell’Agrobiodiversità, il centro di divulgazione, formazione, scambio e ricerca aperto dall’associazione Rete Semi Rurali.
Il nuovo spazio ospita una Casa delle Sementi, per conservare e favorire lo scambio, una biblioteca e spazi per conoscere, studiare, approfondire e confrontarsi. I promotori vogliono che diventi un laboratorio permanente aperto ad associazioni, agricoltori, scuole, istituzioni, cittadini e chiunque voglia approfondire il tema dell’agrobiodiversità e collaborare a progetti e iniziative.
Assieme alla Casa dell’agrobiodiversità sarà inaugurata la mostra fotografica “Dynaversity. Piante, persone e il futuro del cibo”, organizzata nell’ambito dell’omonimo progetto finanziato dall’Unione Europea, che sarà visitabile da martedì 9 a sabato 13 aprile (orario 9-13). L’esposizione è composta da 40 immagini scattate dal fotografo Italo Rondinella nel corso di 6 tappe di un viaggio attraverso l’Europa – in Italia, Irlanda, Francia, Spagna e Ungheria – per ritrarre le comunità che sperimentano vie innovative in agricoltura, recuperando varietà di piante, creandone di nuove e promuovendo nuove filiere.
Le foto sono organizzate in quattro sezioni – Conoscenza, Innovazione, Patrimonio e Reti – a sottolineare gli elementi che accomunano le tante esperienze ritratte, diverse per collocazione geografica e contesto socio-culturale.
Nella Casa dell’agrobiodiversità 50 metri quadri saranno destinati alla registrazione, allo stoccaggio, alla conservazione e alla distribuzione delle sementi. La Rete Semi Rurali, che dal 2007 raggruppa 42 associazioni, cura dal 2013 una collezione di varietà locali, vecchie varietà e sementi a scopi di ricerca e diffusione. La collezione è formata principalmente da cereali a paglia, mais, riso e pomodoro.
Lo spazio sarà dunque un punto di riferimento per gli agricoltori e i ricercatori interessati a conoscere e sperimentare varietà e popolazioni qui conservate. Vi si svolgeranno anche attività divulgative e laboratori per promuovere le pratiche di conservazione e diffusione della diversità agricola.
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