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Sarà Lucca la prima città europea a misura di uomo e animali

L’idea è quella di trasformare Lucca nella prima città europea con una politica organica sulla convivenza uomo-animale
E’ appena partito il progetto In-Habit con gli esperti dell’Università di Pisa. In cantiere anche le “animabili”, percorsi urbani intelligenti dedicati ad animali e padroni.

 

LUCCA – Oggi nelle aree urbane italiane si giocano alcune delle principali sfide del Paese, e anche quella per rinnovare la complessa relazione con gli animali si vince o si perde nelle città. Sarà Lucca la prima città smart in Europa progettata a misura di uomo e animali e a realizzarla saranno gli esperti dell’Università di Pisa grazie al progetto In-Habit. Finanziato dal programma H2020 dell’Unione Europea sulle smart cities con 10 milioni di euro per i prossimi 5 anni, In-Habit ha preso il via ufficialmente il 1 settembre.

Fra le varie iniziative in cantiere ci sono le “animabili”, cioè percorsi urbani intelligenti dedicati ad animali e padroni, che dal centro e dalle mura andranno verso le periferie. Grazie poi al parternariato con il Comune di Lucca e con Lucca Crea, la società che cura la manifestazione Lucca Comics & Games, il progetto punta a ripensare la presenza e il ruolo degli animali in città, dall’educazione alla gestione degli spazi pubblici, dalla creazione di nuove opportunità di lavoro all’accoglienza turistica ad hoc per chi viaggia con i propri animali.

Ma al centro di In-Habit c’è anche il tema dell’inclusività e l’attenzione ai soggetti più fragili. In questo caso gli animali diventano mediatori e risorse integrative, ed ecco così l’idea di creare delle pettorine smart per cani o gatti domestici in modo che gli anziani possano chiedere soccorso in caso di necessità.

“L’idea è quella di trasformare Lucca nella prima città europea con una politica organica sulla convivenza uomo-animale – spiega Francesco Di Iacovo del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Ateneo pisano –. In città le famiglie tendono a ricostruire un rapporto con la natura attraverso gli animali di cui si circondano e questo richiede attenzioni e politiche mirate, anche tenendo conto di come sta cambiando la sensibilità sociale sul rapporto uomo-animale”.

“Già in tempo di Covid – continuano i colleghi Angelo Gazzano e Chiara Mariti – è emerso con forza il ruolo facilitatore della presenza degli animali all’interno delle famiglie, ruolo che può essere valorizzato in modo più organico fornendo gli strumenti per migliorare il benessere sia degli animali che delle persone”.

“Una città smart che punta ad esaltare le risorse degli animali presenti può darsi una propria politica – conclude Massimo Rovai del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Pisa- quindi soluzioni urbanistiche innovative, luoghi e spazi dove l’interazione con gli animali possa generare nuova interazione sociale, iniziative di formazione ed educazione e, non ultimo, nuove opportunità di lavoro per giovani interessati a sviluppare servizi nel campo della relazione uomo animale”.

 Fonte: Università di Pisa

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