Un monito a sindaci e presidenti di Regione: “Non ci sono conferme scientifiche dell’efficacia delle disinfezioni con ipoclorito di sodio mentre sono ben noti i danni ambientali”.
di Gabriella Congedo
Non c’è nessuna prova che l’uso massiccio di ipoclorito di sodio (ossia la comune varechina) per sanificare le spiagge sia efficace contro il Coronavirus mentre ne sono ben evidenti gli effetti devastanti per l’ambiente e per l’uomo. E questo vale anche per le altre superfici esterne calpestabili come strade, marciapiedi e giardini.
Con l’estate alle porte e la riapertura degli spazi aperti come le spiagge all’attività fisica individuale, il WWF invita sindaci e presidenti di Regione ad attenersi alle disposizioni del Governo e delle autorità sanitarie e a non farsi prendere dall’ansia da sanificazione. La spiaggia è un ambiente naturale e l’impiego di ipoclorito di sodio o di altri disinfettanti può alterare profondamente il suo delicato ecosistema.
Alle stesse conclusioni erano arrivati a marzo Istituto Superiore di Sanità e ISPRA. Le massime autorità sanitarie in un documento congiunto (leggi qui l’articolo), a proposito della disinfezione delle aree esterne spiegavano chiaro e tondo che non solo non ci sono prove scientifiche della capacità dell’ipoclorito di sodio di distruggere il virus ma che le sostanze chimiche contenute nei disinfettanti possono causare problemi all’ambiente e all’aria che respiriamo, contaminare le falde acquifere e mettere a rischio la salute di uomini e animali.
“L’ipoclorito di sodio peraltro – informa l’organizzazione ambientalista – in presenza di materiali organici, può dare origine alla formazione di sottoprodotti volatili pericolosi quali clorammine e trialometani, molti dei quali noti per essere possibili cancerogeni per l’uomo”.
Per combattere il virus è molto più efficace, consiglia il WWF, adottare comportamenti responsabili ed eventualmente sanificare solo le attrezzature (sdraio, lettini e giochi). Occhio infine al corretto smaltimento dei dispositivi di protezione individuale, guanti e mascherine: mai abbandonarli in natura.
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