Oltre la siepe - di Sandro Angiolini

Ripristino della natura, perché conciliare ambiente ed economia si può (e si deve) fare

Oasi-WWf-legge_Toscana-ambiente
Oasi WWF della Maremma

C’è in gioco una migliore qualità della vita e questa legge va nella direzione giusta. Invece di dividerci tra favorevoli e contrari cerchiamo di applicarla bene.

 

di Sandro Angiolini
23 giugno 2024

Settimana complessa per le questioni ambientali, ma proviamo a fare il punto. Non si può non partire dalla definitiva approvazione da parte del Parlamento Europeo della legge sul Ripristino della Natura (con il voto contrario del governo italiano). Tenete tuttavia ancora le cinture di sicurezza allacciate: prima che esca sulla Gazzetta Ufficiale della UE passeranno ancora 2-3 settimane.

La legge punta a ripristinare il 20% delle aree terrestri e marine più importanti e degradate entro il 2030, il 60% entro il 2040 e il 90% entro il 2050. Priorità per gli interventi da attuare fino al 2030 sarà data ai siti posti entro la rete esistente di aree protette “Natura 2000”.

La legge conferma anche l’obbiettivo (già indicato da molti come poco fattibile) di piantare 3 miliardi di alberi entro il 2030. Entro due anni gli Stati membri della UE dovranno stendere dei Piani di Ripristino in grado di raggiungere i vari obbiettivi prima citati e questo comporterà un delicato confronto tra le varie parti in ballo (per esempio proprietari, ambientalisti, enti pubblici), soprattutto per quanto riguarda il finanziamento degli interventi necessari, a cui la UE fornirà però un rilevante contributo.
Alcuni commenti su quelli che mi sembrano i nodi chiave della questione:

– gli obbiettivi di recupero di situazioni naturali degradate sono di certo ambiziosi ma sono anche giustificati da dati scientifici che indicano come in troppe situazioni, in Italia e in Europa, la conservazione dell’ambiente sia solo o soprattutto sulla carta piuttosto che nella realtà. L’essenziale quindi è cominciare a invertire la tendenza, senza guardare troppo ai singoli punti percentuali;

– questo dovrebbe comportare alcune ricadute positive da non sottovalutare: la creazione di lavoro in un settore destinato a espandersi, soprattutto se, come in altri Paesi (tipo Francia, Germania, Scandinavia), aumenterà la richiesta/necessità di interventi per adattarsi meglio agli impatti negativi del cambiamento climatico (come la creazione di aree di espansione lungo i fiumi per contenere le alluvioni e le sistemazioni idro-geologiche). In un Paese come l’Italia, dove tradizionalmente ci si affida al cemento (ponti e condoni inclusi) per creare lavoro questo sarebbe già una novità notevole;

– all’atto pratico non vedo grandi pericoli per le attività agricole o forestali perché, anche a causa della difficoltà nel trovare finanziamenti adeguati, la legge si applicherà prevalentemente in aree già soggette a vari vincoli di protezione. E alla fine questo potrebbe svolgere un ruolo di attrazione turistica per gli operatori che vivono in queste aree.

Alla fine la riflessione principale mi sembra una sola: vogliamo o no raggiungere una maggiore Qualità della vita per tutti gli esseri del pianeta? Questa legge va nella direzione giusta. Invece di dividerci tra favorevoli e contrari a oltranza cerchiamo piuttosto di applicarla bene.

 

Sandro Angiolini_piccolaOLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.

Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.

È di recente uscito il suo libro “Comunicare meglio-istruzioni per l’uso”, un manuale divulgativo sulle tecniche di comunicazione rivolto ai non addetti ai lavori.
Vedi a questo link