Produrrà biometano e compost dalla frazione organica della raccolta differenziata ed entrerà in funzione nel 2022.
di Iacopo Ricci
MONTESPERTOLI (Fi) – Sta nascendo a Montespertoli, sulle colline del Chianti, il biodigestore più grande d’Italia. Due anni di lavori, 30 milioni di investimento (autofinanziato da Alia, il gestore unico dei servizi di igiene urbana della Toscana centrale) per costruire un impianto che produrrà compost e biometano dai rifiuti organici delle raccolte differenziate, mettendo fine alla loro esportazione fuori regione.
Non tutti sanno che l’organico rappresenta in Toscana più del 30% dei rifiuti raccolti ma nella Regione mancano ad oggi gli impianti in grado di riciclare questi scarti. Il biodigestore di Montespertoli e l’altro in costruzione a Peccioli (Pisa) permetteranno all’Ato Toscana Centro di essere autosufficiente sul recupero della frazione organica.
Qui a Montespertoli a partire dal 2022 arriveranno 160.000 tonnellate all’anno di rifiuti organici che si trasformeranno in 25.000 tonnellate di compost e 11 milioni di metri cubi di biometano, con un potenziale energetico di 100 milioni di kWh/anno. Il processo è quello della digestione anaerobica (in carenza di ossigeno la sostanza organica viene trasformata in biogas).
L’impianto costituisce, in sostanza, un ammodernamento tecnologico del già esistente impianto di compostaggio. Dovrebbe migliorare e raddoppiare la capacità di riciclo dei rifiuti organici e biodegradabili e produrre carburante pulito, senza emissioni, che sarà immesso sul mercato ma anche utilizzato da Alia sui propri mezzi per gli spostamenti (tra 1 anno il 50% andrà a metano o biometano).
A questo punto sorge un dubbio: colpirà anche qui la sindrome Nimby? Quella che non vuole alcun impianto vicino a casa propria, che tratti di cassonetti, isole ecologiche, centri di raccolta, impianti di compostaggio, riciclo o trasformazione. Tutte cose necessarie, per carità, purché “non nel mio cortile”.
Il sindaco di Montespertoli Alessio Mugnaini è ottimista al riguardo: “La comunità di Montespertoli ha costruito nel tempo una consapevolezza forte sul tema dei rifiuti e dell’impiantistica e ha saputo sostenere il grande impegno di Alia nel realizzare questo nuovo biodigestore. Siamo orgogliosi che questo impianto nasca sul territorio e che porti anche benefici alla cittadinanza. È la testimonianza che interventi di questo tipo si possono fare senza snaturare un contesto rurale come quello di una delle capitali del vino toscano”.
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