Aiuta la flora batterica intestinale, migliora le funzioni cognitive e li rende meno fragili. Lo dimostra un’indagine condotta su centinaia di over 65.
FIRENZE – La dieta mediterranea favorisce lo sviluppo di batteri intestinali “buoni” e questo produce negli anziani un miglioramento generale della salute e delle capacità cognitive. Lo dimostra lo studio europeo che ha coinvolto centinaia di persone over 65 di cinque Paesi per documentare i benefici sul microbiota intestinale di un anno di dieta.
La ricerca è uno dei risultati del progetto Nu_Age (New dietary strategy addressing the specific needs of elderly population for an healthy ageing in Europe) finanziato dall’Unione Europea. Allo studio ha contribuito Claudio Nicoletti, docente di Anatomia umana al Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica dell’Università di Firenze.
“L’invecchiamento è caratterizzato da un aumento di vulnerabilità – spiega Nicoletti -. Una serie di studi dimostra che questa condizione è correlata ad alterazioni del microbiota intestinale, che si ritiene siano indotte anche da una dieta caratterizzata da una ridotta varietà di alimenti, tipica dell’anziano”.
Nel progetto sono state reclutate 612 persone tra i 65 e i 79 anni in Italia, Gran Bretagna, Francia, Paesi Bassi e Polonia. Per un anno, la metà di loro è stata sottoposta a una dieta mediterranea; l’altra metà, il gruppo di controllo, ha mantenuto le vecchie abitudini alimentari. Il microbiota di entrambi i gruppi è stato analizzato prima e dopo il periodo di dieta, insieme ad altri parametri, fra i quali i livelli di infiammazione e le capacità cognitive.
“Nel microbiota del gruppo che ha seguito la dieta mediterranea sono aumentati i batteri che favoriscono la salute del nostro organismo e sono diminuite le specie che possono essere negative – racconta il ricercatore – . Inoltre sono migliorati i parametri immunologici e sono diminuiti i fattori che favoriscono l’infiammazione. Nel microbiota sono aumentati anche i metaboliti che hanno una funzione importantissima nel funzionamento del sistema nervoso centrale e che in molti casi contribuiscono a bloccare il decorso delle malattie neurodegenerative”.
“La nostra ricerca – conclude Nicoletti – è un’ulteriore conferma dell’importanza di una dieta mediterranea e del ruolo di un microbiota sano nei processi di invecchiamento”.
Fonte: Università di Firenze
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