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Riapertura discarica di Chianni, M5S e Terricciola contro la Regione

Riapertura discarica di Chianni, M5S e Terricciola contro la Regione
Irene Galletti e Mirko Bini

Il Comune di Terricciola appoggia il ricorso al Tar dei cittadini. Irene Galletti del M5S: “Preoccupata per l’amianto in arrivo da fuori regione”.

 

Redazione

CHIANNI (Pi) – Non si placano le polemiche dopo che il Gruppo Vergero ha acquistato le quote di maggioranza della discarica dalla società Nuova Servizi Ambiente con un investimento complessivo di circa 18 milioni di euro. Alla Grillaia saranno conferiti 270.000 metri cubi di amianto ed entro 8 anni se ne prevede la chiusura definitiva. Dal 1998 la discarica della Grillaia, una delle più grandi per rifiuti speciali della Toscana, è ferma in un limbo e non è mai stata bonificata.

Sulla vicenda interviene Irene Galletti, capogruppo del M5S in Regione Toscana e prima firmataria dell’atto per la chiusura della discarica di Chianni: “Per quello che sta avvenendo le responsabilità sono da imputare alla Regione Toscana. Voci insistenti riferiscono che parte dell’amianto che verrà conferito in discarica possa venire da fuori regione. Dalle prime dichiarazioni del Gruppo Vergero non si comprende appieno la valutazione dello stato attuale della discarica ma la popolazione dei Comuni che circondano il sito ha pieno diritto di esigere garanzie di carattere ambientale”.

Il Gruppo ha già altre due società in Toscana, Cascina Pulita e Carvin, che si occupano di raccolta e trasporto rifiuti agricoli e il suo presidente Marco Vergero sostiene cheil problema dell’amianto è molto presente in agricoltura, pertanto le nostre società si farebbero promotrici presso i loro clienti della bonifica delle aziende“.

Intanto il Comune di Terricciola si schiera al fianco della cittadinanza con la giunta guidata da Mirko Bini che ha deliberato l’intervento volontario adesivo dipendente al ricorso presentato al Tar Toscana dai cittadini contro la riapertura della Grillaia.  L’amministrazione si oppone al progetto della Regione e così facendo sembra creare una frattura con il Comune di Chianni e il suo sindaco Giacomo Tarrini che si è dichiarato contrario al progetto amianto “ma vista la delibera approvata dalla Giunta e i progetti della nuova proprietà, non vedo alternative che non siano utopistiche per evitare la riapertura“.

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