Potrebbe aver viaggiato a bordo di una nave. Ora dovrà adattarsi al nuovo ambiente rinunciando a tornare in Africa, suo habitat di origine.
21 febbraio 2025
LIVORNO – Ritrovata a Pisa, curata a Livorno e infine rilasciata a Massaciuccoli. È il percorso tutto toscano di una rarissima e giovane Sciabica minore (Paragallinula angulata), per la prima volta avvistata in Italia. L’esemplare è stato ritrovato il 2 gennaio a Pisa, in una zona urbanizzata alle porte della città; presentava sintomi neurologici e difficoltà motorie a una zampa, probabilmente a causa di un trauma da impatto. Dopo un periodo di cure presso il Centro recupero uccelli marini e acquatici della Lipu (Cruma) di Livorno, grazie al lavoro di volontari e veterinari l’animale è stato riabilitato e rilasciato nei giorni scorsi all’interno della Riserva naturale del Chiarone – Oasi Lipu Massaciuccoli, in provincia di Lucca.
Si tratta di un evento di grande rilevanza ornitologica: se confermata dalla Commissione Ornitologica Italiana (COI), questa potrebbe essere la prima segnalazione ufficiale per l’Italia di questa specie sub-sahariana, le cui presenze in Europa sono estremamente rare.
Ma com’è arrivato questo esemplare in Italia? Lo spiega Nicola Baccetti, primo ricercatore dell’Ispra: «I singoli individui di questa specie possono avere movimenti imprevedibili spesso legati a condizioni ambientali sfavorevoli, come i periodi di siccità. Questi uccelli non sono veri e propri migratori ma possono intraprendere lunghi spostamenti dispersivi. Volano principalmente di notte e, una volta esaurite le energie, si posano nel primo luogo disponibile, come accade anche per altre specie affini. Non si può quindi escludere che quest’esemplare abbia compiuto parte del viaggio a bordo di una nave».
Essendo un individuo giovane è probabile che la sua inesperienza lo abbia spinto a intraprendere questa lunga traversata, ma è praticamente impossibile che riesca a tornare nel suo habitat d’origine. Con ogni probabilità dovrà adattarsi al nuovo ambiente senza possibilità di riprodursi, data l’assenza di altri esemplari della sua specie.
La segnalazione sarà ora sottoposta alla valutazione del Centro italiano di Studi ornitologici (Ciso), che si occupa di omologare le osservazioni di specie rare o accidentali sul territorio nazionale. Una volta validata, l’osservazione sarà inserita nei report ufficiali disponibili sul sito del Ciso.
«È un caso eccezionale e siamo orgogliosi di aver contribuito alla sua riabilitazione – dichiara Nicola Maggi, responsabile del Cruma – Il ritrovamento di questo esemplare conferma ancora una volta l’importanza del nostro lavoro nella tutela della biodiversità e rappresenta un ulteriore stimolo a proseguire con impegno in questa missione».
Fonte: Lipu
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