In Toscana esistono circa 50 parchi dedicati all’arte contemporanea ma sono pressoché sconosciuti: un’opportunità sprecata.
di Sandro Angiolini
Da oggi (15 novembre) la Toscana rientra in una specie di lockdown causa Covid-19. All’apparenza è una brutta notizia, nella pratica, se servirà a fermare la progressione della malattia, più buona che cattiva. Questo ci fornisce però il tempo necessario per riflettere su vari temi, tra cui credo che spicchi quello del nostro rapporto con la Natura, che in queste giornate è fortemente limitato.
Uno spunto particolare su questo rapporto ce lo dà una notizia che arriva da Lille, in Francia, dove la settimana scorsa si è chiusa una bellissima esposizione sul rapporto tra Uomo e Ambiente, realizzata nell’ambito dell’evento Capitale del Disegno 2020.
I 46 architetti e artisti che vi hanno esposto hanno proposto installazioni e opere che fanno riflettere: si va da panchine in legno molto innovative a una “fattoria flottante” posta su una barca, da una piramide di ghiaccio a spazi reclusi che possono fungere da rifugio in caso di emergenza, o da scuola per bimbi. Il tutto ispirato al riciclo di materiali già usati o all’utilizzo sapiente di materiali naturali.
Questo mi ha fatto ricordare che in Toscana esistono circa 50 parchi dedicati all’arte contemporanea sparsi in tutto il territorio regionale (quelli che ho personalmente più vicini sono a Pievasciata e ad Ama). Promossi normalmente da singoli artisti che hanno trovato in quei luoghi la loro residenza e laboratorio, questi spazi offrono un’opportunità unica per vivere in maniera diversa il nostro rapporto con la Natura e le forme che gli esseri umani creano.
Cos’hanno in comune questi spazi? Sono pressoché sconosciuti alla maggioranza della popolazione e scarsamente pubblicizzati. Non credo che nessuno (privato o pubblico) abbia mai pensato di collegarli in rete e/o di offrirne la possibilità di visita in qualche modo collegata. Per una regione che all’Arte e alla Cultura deve così tanto, mi sembra decisamente un’occasione sprecata. Pensiamoci, per quando usciremo definitivamente dal Covid (o per quando arriveranno i soldi del Next Generation Fund…).
OLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.
Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.
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