Accanto ad alcuni punti di forza persistono vecchi problemi come la bassa raccolta differenziata e l’alto tasso di motorizzazione.
Redazione
18 giugno 2024
La transizione ecologica delle isole minori procede a rilento. È quanto emerge dal VI Rapporto: Isole Sostenibili 2024 redatto da Legambiente e dall’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-IIA) e presentato oggi a Palermo.
Il report analizza le performance ambientali di 26 piccole isole sulla base dei dati relativi a consumo di suolo, gestione dei rifiuti e della risorsa idrica, sviluppo delle rinnovabili, mobilità e aree naturali protette. Ne deriva un coefficiente di sostenibilità che a livello nazionale si attesta su una media del 46%.
Le isole toscane, come il Giglio e Capraia, hanno avuto un discreto piazzamento nonostante – secondo gli autori del report – ci sia ancora tanto da fare in termini di sostenibilità. In particolare l’isola del Giglio ha un coefficiente di sostenibilità del 57%, ben più alto della media nazionale, che si attesta al 46%.
Ognuna delle isole toscane analizzate ha dei punti di forza, che vanno dalla presenza di aree protette sia marine che terrestri, come nel caso di Capraia o dell’Elba a buone performance della gestione idrica e riduzione delle perdite di rete come l’Isola del Giglio. Bene anche la riduzione dei rifiuti all’Isola d’Elba diminuiti dal periodo pre-pandemia rispettivamente del 16% a Porto Azzurro e del 15% a Rio. Particolarmente positiva la riduzione di rifiuto secco a Porto Azzurro (isola d’Elba) che registra tra il 2019 e il 2022 un record nazionale con il – 61%.
Dolenti note invece per la raccolta differenziata anche all’Isola del Giglio, dove la percentuale è ferma al 31%, fanalino di coda delle isole minori italiane. Non va meglio sul fronte della mobilità, che vede Capraia fanalino di coda tra le isole più trafficate con 73 auto su 100 abitanti e l’isola D’Elba con 72 auto ogni 100 abitanti.
Per quanto riguarda le energie rinnovabili bene Capraia, ad oggi l’unica isola minore ad aver investito in maniera massiccia sulle fonti non fossili: la produzione di energia è infatti interamente a biodiesel, con combustibile di natura vegetale ottenuto da olii derivanti dalla coltivazione di colza e dalla soia.
Sempre in tema di rinnovabili il Comune di Marciana Marina ha aderito al progetto “BECome” di Legambiente, AzzeroCO2 e KyotoClub per la realizzazione di una Comunità Energetica Rinnovabile.
Infine, secondo il rapporto Isole sostenibili, sono quattro le azioni pratiche da mettere in campo a livello nazionale per migliorare gli indici di sostenibilità. Istituire una cabina di regia unica presso il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per migliorare e supportare la governance dei territori, redigere una road map che accompagni le piccole isole a essere 100% rinnovabili entro il 2050. Sono anche necessarie politiche di adattamento alla crisi climatica partendo da un piano di azione per la rigenerazione urbana e un coordinamento unico sulla gestione dei fondi PNRR puntando in primo luogo sulla riduzione dei rifiuti.
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