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Rapolano, il sindaco: “Niente fotovoltaico a Fonteluco, sì agli orti sociali”

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Il Comune si oppone ai pannelli fotovoltaici nei campi a ridosso del centro abitato: “Meglio espropriarli per realizzare attività di tutela ambientale e sociale”.

 

Redazione
2 agosto 2024

RAPOLANO TERME (Si) – Il recente decreto Agricoltura approvato a maggio ha introdotto nuovi limiti per le installazioni di impianti fotovoltaici con moduli a terra su terreni produttivi. L’obiettivo principale è creare un equilibrio tra lo sviluppo delle energie rinnovabili e la tutela delle aree agricole, cercando al contempo un’integrazione tra terreni agricoli produttivi e la produzione di energia solare. Tuttavia, i nuovi limiti non si applicano agli impianti agrivoltaici, ossia quelli sospesi ad almeno 1,3 metri dal terreno nel caso di attività zootecnica e ad almeno 2,1 metri nel caso di coltivazioni.

In molti Comuni esistono però aree potenzialmente agricole prossime ai centri abitati. Dal Senese giunge la notizia che il Comune di Rapolano Terme si è opposto con fermezza alla collocazione di pannelli fotovoltaici nei piani di Fonteluco, a ridosso del centro storico, e dà il via libera a un progetto di fattibilità per realizzare orti sociali nella stessa area. L’atto è stato approvato con il voto favorevole del gruppo consiliare di maggioranza mentre i consiglieri di minoranza sono usciti dall’aula.

Il Comune crede molto nell’energia ricavata dal fotovoltaico ma non può permettere che impianti come quello previsto nei piani di Fonteluco devastino il nostro paesaggio – afferma il sindaco Alessandro Starnini – grazie a decreti legge sbagliati e pasticciati che hanno reso possibili simili scempi ambientali”. Il primo cittadino aggiunge che l’amministrazione comunale sta lavorando, coerentemente con la redazione di una nuova legge regionale, per indicare altre aree idonee all’installazione di impianti fotovoltaici: “Abbiamo approvato il progetto di fattibilità per realizzare orti sociali in questa stessa area prevedendo anche la possibilità di espropriare i terreni interessati per metterli a disposizione della comunità con attività sociali e di tutela ambientale”.

L’amministrazione comunale auspica che il progetto dell’impianto fotovoltaico venga ritirato al più presto, come chiedono anche le centinaia di cittadini di Rapolano Terme e di Serre di Rapolano che hanno firmato finora la petizione organizzata insieme al Comune, ancora aperta e disponibile presso gli uffici comunali. Nel frattempo il Comune si dice “disponibile a confrontarsi con i soggetti proponenti per individuare altre zone del nostro territorio idonee alla necessaria e giusta produzione di energia da fonti rinnovabili”.

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