Inquinamento

Preoccupa la discarica della Grillaia, proposto un impianto di inertizzazione

Discarica di Chianni, Pisa, la Grillaia, Inertizzazione. Toscana Ambiente
A Chianni servirebbero la messa in sicurezza del sito e un Piano anti amianto ma incombe ancora il possibile conferimento di 270 mila metri cubi di eternit.

 

Redazione

CHIANNI (Pi) – La discarica della Grillaia è stata una delle più grandi discariche di rifiuti speciali della Toscana ma è ferma dal 1998. Da allora è rimasta in un limbo e non è mai stata bonificata. Il Consiglio regionale aveva approvato il 9 giugno dell’anno scorso, a larga maggioranza, una mozione che chiedeva alla Giunta di revocare una delibera precedente che autorizzava il conferimento di 270 mila metri cubi di eternit, per arrivare quanto prima alla definitiva messa in sicurezza del sito e ad un Piano anti amianto.

Rimane un problema, e non da poco: il rischio di dover pagare una penale da oltre 30 milioni di euro a Nuova Servizi Ambiente, il gestore dell’impianto, in considerazione del fatto che è già stato stilato un piano di investimento. Già in estate si parlava di un possibile acquisto della Regione Toscana e ora, come hanno confermato sia il sindaco di Chianni, Giacomo Tarrini, che Mario Giusti, presidente di Nuova Servizi Ambiente, la trattativa sta proseguendo. “Stiamo lavorando – ha spiegato il sindaco Tarrini – per un esproprio che renda la discarica di proprietà del Comune di Chianni e non della Regione“.

La popolazione locale ha organizzato delle manifestazioni, tenutesi prevalentemente nel vicino Comune di Terricciola, guidate dal sindaco Mirko Bini. Quest’ultimo, insieme ai cittadini, ha presentato anche un ricorso contro la riapertura. Il Gruppo Zero ha scritto sia al presidente della Toscana Eugenio Giani che all’Unione Valdera per chiedere che a Chianni non vengano più conferiti rifiuti.
All’orizzonte è stata proposta da più parti la realizzazione di un impianto di inertizzazione in grado di inglobare le sostanze inquinanti (come l’amianto) in una matrice inerte, tramite un processo chimico e/o fisico. L’obiettivo di questi impianti è diminuire il potenziale inquinante e la pericolosità dei rifiuti.

Sulla questione è intervenuto anche il Sindacato Generale di Base di Pontedera: “La Toscana come tutto il resto del Paese è piena di amianto che deve essere smaltito e sinceramente non riusciamo a capire perché non utilizzare il pubblico denaro dei cittadini per costruire un impianto di inertizzazione come esistono in Paesi a noi vicini. Rinnoviamo la proposta di incontrarci per organizzare un grande presidio davanti alla discarica“.

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