Il progetto Urban Jungle, finanziato dall’UE, trasformerà in oasi verdi i quartieri più congestionati. Coinvolti Stefano Mancuso e Stefano Boeri, l’inventore del bosco verticale.
PRATO – Prato sarà la prima città al mondo a dotarsi di vere e proprie Giungle Urbane. Il progetto Urban Jungle presentato dal Comune, infatti, è stato selezionato dalla Commissione Europea tra i migliori del programma Azioni Innovative Urbane, che ha lo scopo di individuare nuove soluzioni per lo sviluppo urbano sostenibile che possano essere testate in alcune città e quindi replicate in altre.
La città toscana, insieme alle altre 19 città vincitrici, beneficerà di un finanziamento fino a 5 milioni di euro per realizzare il suo progetto.
Di che si tratta? Prendendo spunto dal piano di forestazione urbana adottato dal Comune con il nuovo Piano operativo saranno realizzate numerose Giungle Urbane, ossia aree ad altissima densità di verde che possano così bilanciare le zone di maggior congestione abitativa e produttiva.
“Sono orgoglioso di questo premio – dichiara il sindaco Matteo Biffoni -. Prato è tra le venti città in Europa a essere stata premiata in Urban Innovative Actions, il programma che finanzia le sperimentazioni più innovative per lo sviluppo delle città europee. E il progetto Prato Urban Jungle è davvero all’avanguardia nell’ambito delle future strategie europee sul climate change”.
Tra gli elementi di eccellenza del progetto valutati positivamente dalla Commissione Europea figura una partnership inedita e altamente competente sui temi del verde urbano che include anche lo spin-off universitario Pnat guidato da Stefano Mancuso, ormai considerato una delle massima autorità nell’uso delle piante per aumentare il benessere umano e ambientale. “Grazie al progetto Urban Jungle – ha spiegato lo scienziato – la città di Prato sarà in grado di rinaturalizzare intere aree urbane impiegando le piante in maniera innovativa per rispondere alle esigenze dell’ambiente, della società e della salute dei cittadini. Sono molto orgoglioso che questo possa trasformarsi in realtà facendo di Prato un esempio per l’Europa”.
Oltre a Stefano Mancuso sono coinvolti nel progetto lo studio di architettura Stefano Boeri Architetti che ha creato il primo bosco verticale a Milano e che è impegnato sui temi della forestazione urbana, il centro di ricerca CNR IBIMET che ha una lunga esperienza nei sistemi di salvaguardia e monitoraggio dell’ambiente, la società di servizi ESTRA e Legambiente.
“A Prato, insieme al Comune e a Stefano Mancuso, abbiamo costruito il primo progetto al mondo di una vera e propria Urban Jungle – è il commento di Stefano Boeri – che renderà abitabili da una grande varietà di specie vegetali le superfici orizzontali e verticali, interne ed esterne, di un’intera porzione di città“.
Il progetto rinnoverà i quartieri di Prato più congestionati e degradati sviluppando zone ad alta densità verde – le Giungle Urbane appunto– che si innesteranno nel tessuto urbano moltiplicando la naturale capacità delle piante di abbattere le sostanze inquinanti e restituendo il territorio alle persone, trasformando le aree di marginalità in punti di benessere verde all’interno della città. Le Giungle Urbane saranno progettate con l’aiuto dei cittadini attraverso una pianificazione condivisa facilitata dall’uso delle piattaforme digitali, che ne aprirà la gestione alla comunità.
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