Ecosistema Inquinamento

Prato: 30 imprese del tessile unite per l’ambiente

Foto da Greenpeace.org
Foto da Greenpeace.org

Hanno aderito alla campagna Detox di Greenpeace dando vita a un Consorzio. Con un obiettivo comune: eliminare le sostanze chimiche tossiche dai capi d’abbigliamento.

PRATO – Forse non tutti sanno che dietro il glamour delle grandi firme si cela una delle industrie più inquinanti del pianeta: abiti, scarpe e borse di marca sono fabbricati impiegando oltre 2000 sostanze chimiche, molte delle quali estremamente nocive per l’ambiente e per l’uomo.
Questa situazione è da alcuni anni sotto la lente di Greenpeace, che ha passato al setaccio le tecniche produttive dell’industria dell’abbigliamento. Con risultati allarmanti. Dopo una prima ricerca pubblicata nel 2011, l’associazione ha commissionato un’altra indagine specifica sulle sostanze pericolose presenti in abiti e calzature per bambini diffusa nel 2014 con il titolo  “Piccoli mostri nell’armadio”.

Questi studi si inseriscono nella campagna a più ampio respiro “Detox”, lanciata da Greenpeace con l’obiettivo di bandire le sostanze tossiche o pericolose dai capi d’abbigliamento. L’appello ai grandi brand della moda è quello di lavorare in sinergia con i propri fornitori per rendere la filiera produttiva eco-sostenibile. In concreto, l’associazione chiede alle aziende di eliminare subito almeno le 11 sostanze più pericolose (l’elenco si può vedere sul sito di Greenpeace).

Negli ultimi anni le risposte all’appello non sono mancate. Tuttavia, riconvertire un sistema produttivo verso la sostenibilità ambientale non è facile. Soprattutto non è facile farlo da soli. E così nel febbraio 2016 un gruppo di aziende del distretto tessile pratese, guidate da Confindustria Toscana Nord, ha deciso di affrontare questo percorso insieme unendosi nel Consorzio Detox. Erano 20 all’inizio, adesso sono in 30 e rappresentano un po’ tutte le parti della filiera manifatturiera tessile: produttori di filato, di tessuto e di materie prime, tintorie,  rifinitura di filati o tessuti, produttori di chemicals per l’industria tessile.

Per sostenere i propri soci nel raggiungimento degli obiettivi il Consorzio Detox fornisce l’assistenza necessaria, dalle  procedure di monitoraggio e controllo alla formazione, fino all’attività di ricerca. E proprio da una ricerca condotta dal Consorzio su 1200 coloranti usati comunemente nelle tintorie si è visto che il 70% sono contaminati. Lo studio si è concentrato in particolare su 4 degli 11 gruppi di sostanze tossiche della lista nera di Greenpeace: ammine aromatiche, alchifenoli etossilati, clorofenoli e ftalati. Il Consorzio aiuta le aziende a  cercare soluzioni per eliminare questi veleni secondo il principio di prevenzione, vale a dire alla fonte e non a fine ciclo.
La sfida è senz’altro complessa ma ne vale la pena. Si tratterà di riportare i grandi brand della moda ad affidarsi alla certezza di un Made in Italy di qualità, sicuro per l’uomo e per l’ambiente.

Tags