Le tappe dell’indagine che tra il 2018 e il 2023 ha permesso di circoscrivere l’area contaminata da cloruro di vinile e di individuare i responsabili.
di Gabriella Congedo
18 settembre 2024
SERRAVALLE PISTOIESE (Pt) – Dal 2018 al 2023 ARPAT, l’agenzia regionale di protezione ambientale, si è occupata dei pozzi contaminati da cloruro di vinile a Casalguidi, frazione di Serravalle Pistoiese. Adesso un nuovo report dell’agenzia raccoglie i resoconti di quest’attività di indagine e monitoraggio e ne ricostruisce la storia.
La contaminazione della falda sotterranea a Casalguidi, nella zona industriale di via del Redolone, in realtà era nota da tempo. “I dati analitici precedenti disponibili – scriveva Arpat all’inizio dell’indagine – mostrano questa contaminazione da Cloruro di Vinile già ampiamente sviluppata nel 2010 e l’andamento dei rapporti tra Cloruro di Vinile (CV) e il suo precursore dicloroetilene (DCE) porta a collocare l’inizio della contaminazione almeno un decennio prima”.
Nel 2018 Comune, Regione, ARPAT e Ausl decidono che è arrivato il momento di vederci chiaro. Si dà il via dunque a una ricerca approfondita per circoscrivere la zona contaminata, localizzare con precisione la fonte della contaminazione da Cloruro di vinile e individuare i responsabili. In particolare viene ricostruita la successione nel tempo delle attività industriali e commerciali che hanno operato in quella zona per capire quali possano avere usato trielina o Percloroetilene nei loro processi produttivi. Questi composti infatti, una volta penetrati nella falda, nel tempo si trasformano in Cloruro di vinile monomero.
Il mistero viene svelato nel novembre del 2020, dopo due anni di indagini: responsabile dello sversamento di cloruro di vinile nella falda è la Movimenti THUN Spa, una fabbrica di componenti per biciclette che ha operato nella zona fra il 1974 e il 1984. I costi della bonifica vengono stimati in due milioni di euro.
Un altro aspetto della vicenda è l’elevato cluster di sarcomi che a Casalguidi ha colpito quasi esclusivamente persone di giovane età, da più parti messo in correlazione con l’inquinamento dei pozzi e della falda. L’indagine epidemiologica condotta dalla Asl Pistoia non ha tuttavia evidenziato prove certe di un legame tra il clorulo di vinile monomero e i tumori.
In tutto questo le attività svolte da ARPAT si possono dividere in due fasi:
– Fase 1, dal 2018 al 2020: indagini sui pozzi privati e sulla falda per delimitare l’area contaminata da cloruro di vinile, concluse con l’individuazione della sorgente secondaria di inquinamento.
– Fase 2, dal 2020 al 2023: controlli sulla qualità delle acque sotterranee nell’ambito del procedimento di bonifica attivato nell’area individuata come sorgente di contaminazione e in zone limitrofe.
I resoconti delle ricerche, svolte prevalentemente dal Dipartimento di Pistoia, sono stati ora raccolti nel report Pozzi contaminati da Cloruro di vinile nella zona di via del Redolone a Serravalle Pistoiese che raccoglie le notizie pubblicate sul sito Web dell’agenzia dal 2019 al 2023.
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