“Su questo abbiamo chiesto e ottenuto l’autorizzazione dell’Ispra”. Mentre il coordinamento degli animalisti denuncia metodi troppo sbrigativi: “Sterilizzazione unico freno al randagismo”.
PORTO ERCOLE (Gr) – Le trappole di Porto Ercole serviranno solo alla cattura di ibridi (cioè incroci lupo-cane) e non di lupi, che sono e restano animali protetti. Il resto sono libere interpretazioni non rispondenti alla realtà. Interviene sulle polemiche di questi giorni l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Remaschi. “Su questo abbiamo chiesto e ottenuto l’autorizzazione da parte dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra). Senza il parere positivo dell’Istituto competente per legge non si sarebbe potuto procedere nei confronti di questa tipologia di predatori”.
L’autorizzazione all’installazione delle trappole (cfr. Lupi, a Porto Ercole autorizzata l’installazione di trappole) è stata concessa dopo l’allarme suscitato da numerosi avvistamenti di un predatore nei pressi del centro abitato di Porto Ercole, all’Argentario. Secondo i tecnici si tratterebbe di un ibrido e non di un lupo. Nei prossimi giorni verranno scelti i luoghi dove posizionare le gabbie, che saranno attivate solo di notte e per un periodo di tempo limitato (30 giorni).
Ma il problema dei predatori secondo Remaschi è molto più complesso e richiederebbe ben altri interventi. “Sarebbe necessario ampliare la dotazione di strumenti operativi, come abbiamo chiesto più volte anche in via formale al Ministero dell’Ambiente. Ogni giorno riceviamo i drammatici appelli dei nostri agricoltori il cui lavoro faticoso viene travolto dalle incursioni di lupi e ibridi. E’ necessario che il loro allarme cominci a essere ascoltato”.
Sulla questione delle trappole a Porto Ercole interviene anche il Caart, il Coordinamento delle associazioni animaliste della Toscana, che esprime “profonda preoccupazione” per la decisione e definisce “sbrigative e definitive” le maniere dell’assessore Remaschi nei confronti degli animali selvatici.
“Il problema degli ‘ibridi’ esiste – scrivono in una nota – e se non si agisce diventerà un problema importante come il randagismo nel Sud. Ma questo non è l’approccio giusto. In Toscana, regione che vanta civiltà e modernità, non dovrebbero esserci cani vaganti”. E i fondi dati dallo Stato alle Regioni per la prevenzione del randagismo, per legge devono essere destinati “alla sterilizzazione, unico freno al proliferare del randagismo e alle sue conseguenze sul territorio”.
Ma quale sarà il destino degli animali catturati? Secondo una nota della Regione Toscana, gli ibridi saranno sterilizzati e inviati in strutture specializzate; se nelle trappole invece dovessero finire dei cani, saranno riportati al padrone oppure, se sprovvisti di chip, indirizzati al canile.
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