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PM10, al via studio per alberi anti-inquinamento nella Piana di Lucca

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L’obiettivo: selezionare le piante più adatte a migliorare la qualità dell’aria in una zona che soffre da tempo per l’alto livello di polveri sottili.

 

di Marcello Bartoli

LUCCA – Individuare gli alberi e le piante più efficaci per contrastare le polveri sottili e migliorare la qualità dell’aria nella Piana di Lucca. E’ l’obiettivo del progetto “Azioni multidisciplinari e integrate per il monitoraggio e la riduzione dei particolati atmosferici nella piana lucchese” che prenderà il via quest’anno.
Vi sono coinvolti il Dipartimento di Biologia (capofila) e quello di Scienze e Tecnologie agrarie dell’Università di Firenze, il CNR, il Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia dell’Università di Pisa, i Comuni di LuccaCapannoriPorcariAltopascio e Arpat. Lo finanzia con 180 mila euro la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e avrà durata triennale.

La Piana di Lucca si è vista confermare per il 2019 – sia dal rapporto Mal’aria di Legambiente che dalla mappa sulla qualità dell’aria in Toscana di Arpat – la maglia nera nella classifica regionale del PM10. Un primato poco invidiabile al quale si cercherà di porre rimedio con un approccio innovativo che fa leva sul potere purificatore e anti inquinamento delle piante.

Lo scopo principale del progetto è individuare gli alberi e le piante più adatti al microclima della Piana di Lucca e in grado di garantire una maggiore efficienza per il contrasto alle polveri sottili e agli altri inquinanti. A conclusione dello studio alcune specie vegetali saranno piantate in via sperimentale.

I compiti tra i gruppi di esperti saranno così ripartiti: i due dipartimenti dell’Università di Firenze condurranno analisi sulla vegetazione mentre il CNR fornirà centraline di monitoraggio della qualità dell’aria low cost ed eseguirà studi sulla qualità dell’aria presso le abitazioni nei quattro Comuni, in collaborazione con l’Arpat, nonché sulla vegetazione. Gli esperti dell’Università di Pisa analizzeranno i dati sulla qualità dell’aria registrati dalle centraline low cost e dalle centraline di Arpat e metteranno in relazione il dato ambientale con quello sanitario.

“Le azioni per migliorare la qualità dell’aria sono una nostra priorità – dichiarano Francesco Raspini, assessore all’Ambiente di Lucca, Giordano Del Chiaro, assessore all’Ambiente di Capannori, Daniel Toci, vice sindaco con delega all’Ambiente di Altopascio e Franco Fanucchi, vice sindaco con delega all’Ambiente di Porcari – e questo progetto è un ulteriore tassello della strategia che abbiamo messo in campo. È assodato il ruolo delle piante per migliorare la qualità dell’aria, ma è importante studiare e selezionare quelle più indicate per i nostri territori. Grazie agli esperti delle università di Firenze e Pisa, del CNR e dell’Arpat potremo condurre studi approfonditi, i cui risultati saranno condivisi con la popolazione”.

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