Ecosistema

Plastiche in mare, Arcipelago Pulito si estende ad altri porti. Lunedì la firma

Uno dei pescherecci coinvolto nel progetto 'ArcipelagoPulito'. (Foto Regione Toscana)
Uno dei pescherecci coinvolto nel progetto 'ArcipelagoPulito'. (Foto Regione Toscana)
Dopo Livorno il progetto che incentiva i pescatori a raccogliere i rifiuti in mare si allarga a Viareggio, Porto Santo Stefano, Porto Ercole, Castiglione della Pescaia e Piombino.

 

Ripartiranno presto i pescherecci per togliere la plastica dal mare, e stavolta più numerosi di prima. Il progetto “Arcipelago Pulito” si allarga e dopo Livorno si uniscono alla sperimentazione Viareggio, Porto Santo Stefano e Porto Ercole sull’Argentario, Castiglione della Pescaia e Piombino.

Il nuovo accordo con la Regione Toscana sarà firmato lunedì 11 novembre a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della presidenza della Regione. A sottoscrivere il protocollo ci saranno il Ministero dell’Ambiente, la Direzione marittima della Toscana, l’Autorità portuale di sistema del Mar Tirreno settentrionale, Legambiente, Unicoop Firenze e i Comuni interessati. Rispetto all’intesa del 2018 si aggiungono anche Unicoop Tirreno e il Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri.

Con Arcipelago Pulito la Toscana ha fatto da apripista in Italia. E non solo in Italia. Il progetto toscano, il cui vero valore aggiunto e la caratteristica che lo rende unico rispetto a esperienze simili realizzate in altri mari e in altre parti del mondo è quello di aver saputo costruire una filiera completa dalla raccolta allo smaltimento, è stato infatti preso a modello prima dal Parlamento Europeo e poi dal Governo e Parlamento italiano per la legge “Salvamare”

Tutto è nato da un vuoto normativo, da colmare. Per assurdo che possa sembrare, i pescatori che accidentalmente tirano su con le loro reti non solo pesci ma anche rifiuti e plastiche ne erano considerati responsabili nel momento in cui li conducevano in porto e sarebbero stati quindi teoricamente costretti a pagarne i costi di smaltimento: nella pratica quello che accadeva è che i rifiuti venivano rigettati in acqua. “Arcipelago Pulito” ha permesso di portarli a terra. In sei mesi di attività a Livorno una mezza dozzina di pescherecci hanno raccolto in mare diciotto quintali di rifiuti, pari a un volume di 24 mila litri. E adesso si riparte, ma con molte più risorse a disposizione.

Fonte: Regione Toscana

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