La maglia nera dell’inquinamento da fitofarmaci alla zona a sud est della città, quasi completamente occupata da vivai. L’agenzia regionale: situazione critica.
di Marcello Bartoli
PISTOIA – Che la Piana pistoiese fosse inquinata dai fitofarmaci lo si sapeva. Ciò non toglie che vederlo scritto e certificato da un ente come ARPAT, l’Agenzia regionale di Protezione ambientale, fa comunque un certo effetto.
È stato appena pubblicato il report “Andamento della contaminazione da fitofarmaci nel territorio di Pistoia” con l’esito delle indagini svolte nel 2017 sulla presenza di pesticidi nelle acque. La relazione fa seguito a quella analoga pubblicata nel 2018 con i risultati del 2016.
Il monitoraggio, eseguito dal dipartimento pistoiese di ARPAT, ha riguardato tre reti idriche: le acque superficiali (laghi e corsi d’acqua), le acque destinate alla potabilizzazione, le acque sotterranee (pozzi).
Più di 100 i principi attivi ricercati (erbicidi, fungicidi e insetticidi) in 37 stazioni di rilevamento, a cui va aggiunto l’erbicida Glifosate e il suo prodotto di degradazione, l’Acido aminometilfosfonico (AMPA) la cui ricerca, essendo più complicata, è stata limitata a 22 stazioni.
Le acque superficiali sono risultate di gran lunga le più inquinate. Lo standard di qualità ambientale per i Pesticidi Totali è stato superato in 9 stazioni su 16; per singolo principio attivo invece il superamento è stato registrato in 14 stazioni, e in 9 casi era dovuto soltanto a Glifosate e AMPA.
La maglia nera dell’inquinamento da fitofarmaci va ai corsi d’acqua della pianura a sud-est di Pistoia, quasi completamente occupata dai vivai.
Molto alti i valori dei Pesticidi Totali registrati in fiumi e torrenti, un’autentica concentrazione di veleni: oltre 20 volte il limite per il fosso Quadrelli, 9 volte per il torrente Stella, 7 volte per Brana e Ombrone. Glifosate e AMPA i più presenti, accanto a vari erbicidi come Oxadiazon, Oxifluorfen e Pendimethalin. Il record negativo va al tratto terminale dell’Ombrone (stazione di Poggio a Caiano) con un valore medio di pesticidi (per lo più AMPA e Glifosate) di 30 volte oltre il limite.
Va un po’ meglio in Valdinievole, dove solo AMPA e Glifosate sono responsabili del superamento dei limiti. La situazione più critica nel Canale Usciana presso Massarella, con una media annua di Pesticidi Totali 10 volte sopra il limite e nel Canale del Terzo in località Righetti, 5 volte sopra il limite.
In conclusione, le acque della Piana pistoiese sono ancora ben lontane dal raggiungimento dell’obiettivo del Buono stato ecologico che scadrà nel 2021.
Sono necessari energici interventi correttivi delle pratiche agricole, in particolare di quelle vivaistiche, spiega l’agenzia, Che invita la Regione Toscana a decidersi ad “adottare misure di limitazione/sostituzione/eliminazione nei confronti dei diserbanti”. Perché la provincia di Pistoia ha nel settore vivaistico una delle sue eccellenze, ma anche un problema per l’ambiente e la salute umana.
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